Bonus mobili, ristrutturazioni, Ecobonus: tutte le agevolazioni fiscali sulla casa

Redazione 11/12/15
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Chiunque voglia iniziare adesso nuovi interventi sulla propria abitazione potrà contare sul fatto che le relative detrazioni fiscali potranno essere fruite già nel prossimo 730 o modello Unico, tenendo poi conto che il risparmio che ne deriverà non si limiterà soltanto alla detrazione fiscale, investendo anche le bollette elettriche, le bollette del gas e quelle  idriche che in tal modo verranno ridotte.

Quindi, nonostante con la legge di Stabilità 2016 si siano ancora prolungate le maxi detrazioni fiscali per interventi quali ristrutturazioni, acquisto di mobili ed efficientamento energetico, il tempo sembra già propizio per chi vuole procedere con nuovi interventi sull’abitazione.

Quali sono quindi le detrazioni previste per gli interventi sulla casa (con conseguenti risparmi sulle bollette)? Chi sono i beneficiari e quali adempimenti sono tenuti a rispettare?

BONUS FISCALI SULLA CASA: BONUS RISTRUTTURAZIONE, BONUS MOBILI, ECOBONUS

I bonus sulla casa che sono attualmente in vigore, prorogati sino al 31 dicembre 2016, sono:

1) bonus mobili: una detrazione del 50% del costo di arredi e grandi elettrodomestici (per ristrutturazione dell’immobile o acquisto della prima casa da parte delle coppie con meno di 35 anni);

2) bonus ristrutturazione: una detrazione del 50% sulle spese per gli interventi;

3) ecobonus: una detrazione del 65% dei costi per gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica domestica.

BONUS MOBILI COPPIE UNDER 35: COME FUNZIONA?

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Si tratta di un bonus non collegato alla ristrutturazione, bensì all’acquisto della prima casa che potrà essere applicato, a partire dal 2016, alle coppie (anche conviventi) dove almeno un membro abbia meno di 35 anni, essendo circoscritto il requisito di età anche ad un solo componente della coppia.

Il bonus mobili, per le coppie under 35 che hanno appena acquistato la prima casa, configura una detrazione del 50% dall’Irpef per l’acquisto di arredi, entro però un tetto massimo di spesa che arriva fino a 20mila euro (a differenza del bonus mobili ordinario che ne prevede 10mila). Si tratta di una detrazione fiscale che verrà suddivisa in 10 quote annuali costanti.

Quali sono i mobili incentivati dal bonus mobili? Sono incentivati rispettivamente:

a) gli arredi di uso quotidiano come armadi, letti, sedie, tavoli, mensole, cassettiere;

b) i componenti della cucina (tra cui basi e credenze) oltre ai mobili contenitori per il bagno.

Ci sono ancora dubbi, invece, sull’inclusione o meno nel bonus 2016 anche i complementi d’arredo, televisione, stereo e componenti high-tech.

Quali sono gli elettrodomestici detraibili nel bonus arredi? Vi rientrano i cosiddetti grandi elettrodomestici: vale a dire frigorifero, congelatore, lavastoviglie, forno, lavatrice, asciugatrice; a patto però che siano tutti di classe non inferiore alla classe A+, ad eccezione del forno, per cui basta la classe A.

Si ricorda che per accedere al bonus ristrutturazioni è necessario possedere tali documenti:

a) fattura relativa alle spese sostenute;

b) bonifico parlante, indicante la causale del versamento, il numero e la data della fattura, i dati del richiedente la detrazione e il codice fiscale del beneficiario.

Per accedere al bonus mobili è necessario possedere i seguenti documenti:

a) fattura relativa ai costi sostenuti;

b) bonifico parlante, indicante la causale del versamento, il numero e la data della fattura, i dati del richiedente la detrazione(che può anche divergere dal soggetto ordinante) e il codice fiscale del beneficiario;

c) dichiarazione di ristrutturazione dell’immobile, o documentazione che comprova l’acquisto della prima casa, per le coppie under 35.

BONUS RISTRUTTURAZIONE: COME FUNZIONA?

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In base alla legge, le spese sostenute per la ristrutturazione dell’abitazione sono detraibili al 50% dall’Irpef, anche con riguardo agli interventi che verranno effettuati nel 2016, in 10 quote annuali del medesimo importo, sino a un limite massimo di 96mila euro.

Il bonus ristrutturazioni, nell’ipotesi in cui non venga prorogato anche al 2017 oppure non venga reso definitivo, scadrà il 31 dicembre 2016; successivamente non sarà abolito, ma tornerà al precedente ammontare pari al 36%.

Chi può fruire del bonus ristrutturazioni? Hanno diritto a beneficiarne anche i familiari conviventi non proprietari della casa, a condizione però che siano loro stessi a sostenere le spese e a risultare gli intestatari dei bonifici e delle fatture. Il bonus ristrutturazione ed arredi può essere fruito anche dall’inquilino nel caso in cui abbia sostenuto le spese. Anche il nudo proprietario dell’abitazione, qualora abbia effettivamente sostenuto il costo, può fruire del bonus ristrutturazione. Al pari del proprietario, poi, anche l’usufruttuario ha possibilità di detrarre i costi della ristrutturazione e dell’acquisto di nuovi arredi.

Quali spese sono detraibili nel bonus ristrutturazioni? In quanto bonus ristrutturazioni risultano detraibili non soltanto le spese necessarie per eseguire i lavori, ma anche i costi di progettazione, le prestazioni professionali inerenti, le perizie e i sopralluoghi. Tra le spese incentivabili dal bonus ristrutturazioni figurano anche il recupero ed il risanamento conservativo, l’impianto elettrico e la cablatura dell’abitazione, nonché l’impianto idraulico. Tra le spese detraibili per gli interventi di ristrutturazione si inserisce anche la caldaia: nel caso ne venga installata una a condensazione, il risparmio sarà di circa 130 euro all’anno in termini di minori consumi, senza poi considerare la detraibilità al 65% come spesa di efficientamento energetico.

Tra le opere agevolate dal bonus ristrutturazioni si hanno poi gli interventi di installazione di antifurti e videocitofoni. Anche la spesa sostenuta per opere di abbattimento di barriere architettoniche viene compresa nel bonus (per la parte in cui non dovesse trovare capienza, risulta comunque detraibile al 19% in quanto spesa per l’abbattimento di barriere architettoniche a beneficio di soggetti disabili). Anche il rifacimento della facciata dell’abitazione risulta tra le opere agevolate dal bonus ristrutturazioni. Sono poi agevolabili anche tutti gli interventi che attengono agli infissi: porte e finestre. È poi possibile detrarre dall’Irpef i costi riguardanti il rifacimento di garage o di altre pertinenze dell’immobile, inclusi balconi e verande.

Quali documenti servono per ottenere la detrazione? Per poter godere della detrazione è poi necessaria una dichiarazione di ristrutturazione da cui emerga una data di inizio lavori: trattandosi o di una comunicazione trasmessa al Comune dove è ubicato l’immobile, o di un titolo abilitativo comunale. Qualora invece l’intervento non dovesse prevederne l’obbligatorietà, basterà una semplice dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà.

Il bonus ristrutturazione è cumulabile con il bonus mobili? Grazie al bonus mobili le spese sostenute per acquistare arredi ed elettrodomestici sono detraibili al 50% dall’Irpef, entro un limite massimo di spesa di 10mila euro; quest’ultimo tuttavia può anche essere cumulato con il bonus ristrutturazione. In considerazione del fatto che il tetto massimo consentito dal bonus ristrutturazioni è di 96mila euro, cumulando entrambe gli incentivi si possono risparmiare oltre 53mila euro.

ECOBONUS 2016: COME FUNZIONA?

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Si tratta di un’agevolazione che consiste nella detrazione Irpef del 65% delle spese sostenute per migliorare le prestazioni energetiche di un immobile. Anche in questo caso la detrazione va suddivisa in 10 quote annuali di uguale importo, sino a un tetto massimo rispettivamente pari a:

a) 30mila euro per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale;

b) 60mila euro per opere di riqualificazione dell’involucro di edifici esistenti e di installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda;

c) 100mila euro per gli interventi di riqualificazione energetica globale.

Quali spese sono detraibili nell’Ecobonus? Per l’efficientamento energetico il bonus può essere concesso anche per l’installazione di un rivestimento termico alle porte d’ingresso e di pannelli isolanti: l’isolamento delle pareti di casa, peraltro, consente un risparmio pari a 225 euro annui di spese per il riscaldamento; se invece l’isolamento riguarda solo il tetto dell’edificio, con un rivestimento ventilato di poliuretano, il risparmio annuale può arrivare a più di 360 euro.

Anche le pompe di calore sono incluse nelle spese incentivate dal bonus per l’efficientamento energetico: l’installazione ad esempio di uno scalda acqua a pompa di calore comporta anche un minor consumo di elettricità sino al 90% in meno, consentendo così un risparmi di 270 euro l’anno.

Rientra nelle spese incentivate dal bonus per l’efficientamento energetico anche il pavimento radiante per il quale il risparmio annuale nella bolletta sarà di oltre 270 euro.  In aggiunta all’Ecobonus del 65% (su 5mila euro vengono risparmiati 3250 euro), il risparmio connesso all’installazione di un impianto solare termico si riflette anche in termini di bolletta con uno sconto di oltre 370 euro l’anno.

Si ricorda, anche nel caso dell’ecobonus, che per accedervi è necessario possedere tali documenti:

a) fattura riguardante le spese sostenute;

b) bonifico parlante, indicante la causale del versamento, il numero e la data della fattura, i dati di chi richiede la detrazione, oltre al codice fiscale del beneficiario.

Per quanto riguarda invece gli interventi più significativi, come la riqualificazione globale, la coibentazione dell’ involucro e l’isolamento dell’edificio, vanno trasmessi all’Enea (ossia l’Agenzia Nazionale per l’Efficienza Energetica):

a) l’attestato di prestazione energetica;

b) l’asseverazione, cioè la certificazione dei produttori necessaria per caldaie, finestre ed infissi;

c) la scheda informativa: un documento contenente i dati identificativi del soggetto, dell’immobile e la quantificazione del risparmio energetico successiva all’intervento.

Redazione

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