Tari, come capire se si è pagato di più e chiedere il rimborso

Come leggere l’avviso di pagamento e chiedere il rimborso

Redazione 14/11/17
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Chi ha pagato la Tari “gonfiata” ha diritto al rimborso delle somme pagate in eccedenza e deve chiederlo entro 5 anni dalla data di pagamento. Ecco come capire se si è pagato di più e come chiedere il rimborso.

Come si calcola la Tari?

La Tari si calcola sommando la quota fissa e la quota variabile, stabilita dai Comuni. La quota fissa si calcola moltiplicando i metri quadrati dell’unità immobiliare per il numero di persone che la occupano, mentre la quota variabile è invece collegata solo al numero degli occupanti.

L’errore alla base del calcolo della Tari è dovuto al fatto che alcuni Comuni hanno applicato a ogni unità immobiliare sia la quota fissa sia quella variabile, mentre quest’ultima va collegata all’utenza intera. Nell’avviso di pagamento della Tari vengono indicati i dettagli relativi all’utenza: i dati catastali, la superficie immobiliare, il numero dei componenti e le 2 quote, fissa e variabile, quest’ultima deve essere presente per l’abitazione principale ma non per le pertinenze.

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Diritto al rimborso della Tari

Secondo la Legge Finanziaria 2007 il contribuente può richiedere il rimborso delle somme versate e non dovute entro 5 anni dal giorno del versamento e il Comune (o l’ente incaricato) dovrebbe effettuare il rimborso entro 180 giorni dalla data di presentazione dell’istanza.

In caso di diniego del rimborso il contribuente può presentare ricorso alla commissione tributaria provinciale entro 60 giorni di tempo per proporre ricorso alla commissione tributaria provinciale territorialmente competente.

È necessario inviare la richiesta con raccomandata a.r. o posta elettronica certificata, firmata dal titolare dell’utenza e citando gli estremi dell’interrogazione parlamentare n. 5-10764 del 18 ottobre 2017.

Alla richiesta vanno allegati gli avvisi di pagamento della Tari che contengono:

  • il riepilogo dell’importo da pagare e il dettaglio delle somme,
  • i dati catastali dell’immobile,
  • la superficie tassata,
  • il numero degli occupanti,
  • la quota fissa e variabile distinta per ogni unità immobiliare.

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