Il ddl aveva ricevuto il primo ok da Montecitorio nel marzo scorso ed era poi passato all’esame del Senato a ottobre.
Il provvedimento fissa i principi di libertà di iniziativa economica e concorrenza, semplificazione degli iter burocratici, progressiva riduzione degli oneri amministrativi a carico delle imprese, diritto delle imprese all’accesso al credito informato, corretto e non vessatorio e introduce misure di semplificazione amministrativa.
Tra le novità introdotte ricordiamo:
– la tutela, anche con sanzioni dell’Antitrust, delle piccole e medie imprese, in caso di ritardi nei pagamenti da parte delle grandi imprese;
– la previsione di recepimento entro un anno della direttiva europea sui ritardati pagamenti;
– l’obbligo, per le associazioni di categoria, di adottare il codice etico antimafia e l’introduzione della loro legittimazione ad agire in giudizio;
– la semplificazione e la trasparenza nei rapporti tra pubblica amministrazione e imprese;
– gli incentivi alla partecipazione delle piccole e medie imprese agli appalti pubblici;
la semplificazione delle gare per gli affidamenti di progettazione fino a 193 mila euro, con invito di cinque soggetti.
“È il primo provvedimento inserito nella lettera presentata in Europa che è stato approvato – ha esordito il ministro in una conferenza stampa alla Camera – ed il primo impegno assolto e condiviso”.
Il provvedimento conferisce all’Italia “il secondo posto in Europa per aver adottato le misure dello Small Business Act – ha aggiunto il ministro – e per l’istituzione di un Garante, a titolo non oneroso”. ”Abbiamo allo studio – ha infine dichiarato a margine della conferenza stampa – un provvedimento sulla certificazione dei crediti che vantano le imprese, soprattutto quelle piccole e medie, verso la pubblica amministrazione locale’‘.
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