Sicilia: dal taglio province al Muos, Crocetta ostaggio dei grillini?

Redazione 05/03/13
Scarica PDF Stampa
Il presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, varando nella giornata di ieri l’accordo sull’abolizione delle provincie sembra avvicinarsi ulteriormente al programma ‘di cambiamento’ proposto dal Movimento di protesta di Beppe Grillo. Gli attivisti a Cinque Stelle infatti avevano già avanzato, al proposito, un disegno normativo ad hoc, comprensivo del ridimensionamento provinciale esteso a tutto il territorio regionale. Gli oppositori della giunta del centro-sinistra allargato, che può fare affidamento soltanto su 46 voti su 90 complessivi, rimproverano il governatore di rimanere succube dei Cinque Stelle, mostrando sottomissione nei riguardi dell’esternazione di un vero e proprio ricatto politico da parte degli attivisti in vista dell’ottenimento di una maggioranza meno risicata all’Assemblea di Palazzo dei Normanni.

Al fine di racimolare infatti il numero legale in aula, il presidente regionale ha dovuto fronteggiare l’ostilità mostrata dai grillini verso le cosiddette “antennone” del sistema Muos presso la base militare americana di Niscemi, disponendo il blocco della già avviata fase costruttiva. Ora è la volta della mozione proposta dal Movimento inerente il depennamento del rigassificatore Enel di Porto Empedocle, sul quale l’Ars dovrebbe pronunciare parere proprio nella giornata di domani. La provincia di Agrigento non ha celato preoccupazione riguardo la cancellazione impiantistica: il comune di Porto Empedocle ha infatti già ricevuto un’una tantum di sei milioni distribuiti in tre anni, quale indennità per i disagi cagionati dai lavori, acquisendo altresì un finanziamento di 800 mila euro per il museo del mare in aggiunta ad altre, varie, misure compensative predisposte, ad esempio, per gli ambiti: viabilità, strutture e servizi.

Tutto ciò escludendo le royalties da incassare in futuro unitamente al proposito avanzato dall’Enel di fissare proprio in territorio siciliano la sede legale della società, versando dunque le imposte alla regione. Resta chiaro come ogni beneficio verrebbe conseguentemente a crollare nel caso il progetto non dovesse andare in porto. Il legame bidirezionale tra Crocetta e i grillini va dunque ancorato da entrambe le parti: così come il governatore necessita dell’appoggio degli affiliati Cinque Stelle per poter governare, anche gli stessi ‘movimentisti’ hanno bisogno di usufruire della popolarità di Crocetta per riuscire a rendere attivo il programma riformatore che hanno in ballo. Quest’ultimo spazia dal turismo sostenibile, ai servizi alle imprese, alla tutela paesaggistica per passare poi alla sburocratizzazione della macchina regionale (tematiche queste che vedono il beneplacito di Confindustria Sicilia, impegnata sul fronte a trecentosessanta gradi).

Crocetta deve avere più coraggio, ma soprattutto deve essere più presente in Parlamento. -precisa Giampiero Trìzzino, alla presidenza della Commissione ambiente– Deve capire che molti punti del suo programma sono uguali al nostro e che noi stiamo lavorando anche per lui”. Il presidente della Commissione ambiente prosegue sottolineando come nonostante le rispettive commissioni staordinarie (una a Palermo e una a Niscemi), indette per fermare il Muos, e sebbene avesse organizzato un’audizione specifica sulle trivellazioni offshore nel Canale di Sicilia, il governatore Crocetta non abbia mai messo piede in nessuna delle manifestazioni realizzate. “Ripeto: vorrei essere il suo migliore alleato, più del suo stesso partito, ma a patto che sia più propositivo e più operativo. Non è ammissibile che gli assessori siano poco presenti in aula. Aspettiamo circa da un mese e mezzo di discutere la mozione con cui chiediamo l’annullamento delle trivellazioni per la ricerca di idrocarburi nella Valle del Belice, ma la giunta non si presenta mai al completo” aggiunge Trìzzino.

Lo stesso Crocetta ha parlato di “convergenze parallele” tra il suo partito e il Movimento Cinque Stelle, confutando comunque la stabilizzazione di accordi precostituiti. Giorgio Ciaccio, segretario della Commissione bilancio, affiliato al Movimento grillino, dice: “ Rappresentiamo tutti, chi ci ha eletto e chi no. Non mi interessa chi presenta una proposta, mi interessa il contenuto e il modo in cui viene attuata. Stiamo costruendo un dipartimento che passi al setaccio le entrate e separi quelle certe da quelle presunte o fasulle -aggiunge Ciaccio-  La cancellazione delle province frutterà 130 milioni che andranno confluiti presso un fondo costituito ad hoc e destinato ad un reddito minimo di solidarietà per le famiglie”. Dovrebbe, poi aggiungersi l’accrescimento della disponibilità finanziaria di cassa della regione mediante l’emissione di cosiddetti “Trinacria bond” per un importo ancora da definire.

Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento