Rottamazione cartelle o prescrizione: cosa conviene ai contribuenti?

Redazione 03/11/16

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Per i contribuenti che devono saldare il proprio debito col Fisco, grazie alla chiusura di Equitalia e alla conseguente rottamazione delle cartelle esattoriali previste dalla Legge di Stabilità 2017,  si aprono nuove possibilità.

Attenzione, però, perché potrebbe essere conveniente, oltre che usufruire della sanatoria per il 2017, attendere la prescrizione delle cartelle che sono a rischio scadenza.

Di seguito ecco quelli che possono essere i risparmi per i contribuenti.

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Cartelle esattoriali: in arrivo prescrizione e annullamento?

A partire dal 1° luglio 2017 con la chiusura di Equitalia e il passaggio alla nuova Agenzia delle Entrate-Riscossione quasi sicuramente ci saranno ritardi che riguarderanno tutte le attività dell’ente.

In tal senso, infatti, l’iter di riorganizzazione di uffici ed amministrazioni dell’agente della riscossione potrebbe richiedere tempistiche piuttosto lunghe e causare inefficienze o perdite di informazioni che paradossalmente avvantaggerebbero il contribuente debitore.

Questo senza considerare poi che gli attuali dipendenti di Equitalia dovranno sostenere un concorso per far parte della nuova Equientrate: anche in questo caso una procedura che richiederà tempo e allontanerà l’attenzione dalle cartelle non pagate.

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Prescrizione Cartelle Equitalia: quando conviene aspettare?

In linea di massima, la prescrizione conviene ai contribuenti le cui cartelle Equitalia sono a rischio di scadenza nei prossimi mesi.

Prevedere con esattezza cosà succederà non è facile. L’attesa della prescrizione comporta un rischio; tuttavia, chi ha ricevuto la cartella di pagamento già da qualche anno potrebbe sfruttare gli inevitabili ritardi legati al passaggio ad Agenzia delle Entrate-Riscossione e attendere la prescrizione.

In questa circostanza, se Equitalia non provvederà ad inviare solleciti di pagamento prima del termine di scadenza, il debitore (in teoria) non sarebbe più tenuto a pagare nulla.

Al contrario, se la prescrizione della cartella non avverrà prima di un anno o più, converrà quasi sicuramente aderire alla rottamazione e almeno usufruire dello sconto su sanzioni ed interessi.

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Come difendersi dalle cartelle esattoriali

L’opera, con il pratico FORMULARIO (su Cd-Rom) e le TAVOLE SINOTTICHE, è un prezioso strumento di lavoro per magistrati ordinari e tributari, avvocati, dottori commercialisti e altri professionisti abilitati alla difesa davanti alle Commissioni tributarie provinciali e regionali, nonché davanti alla sezione tributaria della Corte di Cassazione.  Il testo è aggiornato ai più recenti provvedimenti normativi, tra i quali si segnalano: la L. 7 agosto 2016, n. 160, di conversione del D.L. 113/2016 in materia di misure finanziarie per gli enti territoriali e il territorio; la legge di stabilità 2016 (L. 208/2015), il D.Lgs. 159/2015 in materia di riscossione e il D.Lgs. 156/2015 relativo al contenzioso esattoriale.  Il volume risulta essere un’analisi puntuale quanto operativa dei seguenti argomenti: iter di formazione dei ruoli, riscossione mediante cartella di pagamento, uffici deputati a fornire chiarimenti, sospensioni e annullamenti, proposizione dei ricorsi, transazione dei tributi iscritti a ruolo. Particolare attenzione è stata riservata alle problematiche relative alla cartella di pagamento e agli strumenti per “difendersi” dalla stessa al fine di ottenere la sospensione e/o l’annullamento dell’atto impositivo.  Il testo descrive tutti gli atti e le azioni tipiche della riscossione mediante cartella di pagamento e cioè le modalità con cui lo Stato esegue un’obbligazione tributaria non volontariamente adempiuta e come a sua volta il contribuente può opporsi all’illegittima attività di riscossione.  Altresì, vengono prese in considerazione le misure alternative al ricorso quali il pagamento, l’autotutela, la rateazione e il rimborso, i procedimenti relativi alle misure cautelari e conservative nonché l’istituto del reclamo e della mediazione tributaria di recente introduzione che si sta dimostrando efficace in un’ottica deflattiva del contenzioso tributario.  Nella trattazione di ciascun punto sono riportate le interpretazioni adottate dall’Amministrazione finanziaria (circolari, risoluzioni e note ministeriali), dalla giurisprudenza (sentenze della Corte di Cassazione, della Corte Costituzionale e delle Commissioni tributarie provinciali e regionali), nonché dalla dottrina più accreditata, così da permettere un’illustrazione esauriente dei vari concetti e di fornire un taglio pratico al lettore.  

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Prescrizione Cartelle Equitalia: quali sono le date?

Se si vuole capire se è conveniente o meno attendere la prescrizione, è necessario innanzitutto controllare quali sono i termini di prescrizione della cartella esattoriale interessata.

La prescrizione per Irpef, Iva e Irap interviene dopo 10 anni dalla notifica della cartella di Equitalia; simili i tempi di prescrizione del canone Rai.

Invece sono alquanto ridotti i termini per Imu, Tari, e i contributi Inps e Inail: la cartella in questi casi scade dopo 5 anni dalla notifica.

Quindi, nel caso in cui la data di scadenza della cartella da pagare è vicina, probabilmente conviene aspettare che il tempo faccia il proprio corso.

Rottamazione cartelle: cosa dobbiamo pagare?

La rottamazione delle cartelle Equitalia convalidata per il 2017 prevede uno sconto sulle sanzioni dovute sulle somme e sugli interessi di mora, tuttavia obbligherà comunque i debitori a pagare gli altri importi. Nello specifico, sono in ogni caso dovuti, oltre alla somma di base:

  • gli interessi da ritardata iscrizione al ruolo;
  • le somme maturate a titolo di aggio, da calcolare però solo sul capitale e sugli interessi;
  • le spese per le procedure esecutive;
  • le spese di notifica della cartella.

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