Esponente storico del grillismo italiano, in passato è stato accostato a tutti i ruoli di primo piano del MoVimento, da quello di capogruppo a Montecitorio a papabile ministro nel mai nato governo Bersani-Beppe Grillo.
In attività come militante dal 2005, è laureato in Scienze della Comunicazione col massimo dei voti e, dopo diverse esperienze in Italia e all’estero, è stato tra i fondatori del MeetUp di Napoli, le “cellule” che poi hanno dato vita su tutto il territorio nazionale al MoVimento 5 Stelle.
In passato ha svolto le mansioni di impiegato al call center Vodafone, di redattore per case editrici, o di responsabile comunicazione per una società di ristorazione facente parte della catena Best Western.
Di norma, la Commissione di Vigilanza della Rai e e dei servizi segreti spettano alla minoranza. E così, l’elezione di Fico è arrivata in contemporanea alla nomina di presidente del Copasir di Giacomo Stucchi, esponente leghista che guiderà, così, la Commissione sull’intelligence. Per lui, sei voti a favore, contro i 3 a Vito Crimi dei 5 Stelle e uno a Claudio Fava di Sinistra, Ecologia e Libertà.
Tra i personaggi di spicco del MoVimento 5 Stelle, Fico si fece conoscere al grande pubblico già nel 2010, quando ancora il MoVimento 5 Stelle era considerato alla stregua di un fenomeno passeggero e non aveva ancora eletto consiglieri o, tanto meno, sindaci. Oggi, è stato eletto con 29 voti, 5 le schede bianche, un voto per l’ex direttore del Tg1 Augusto Minzolini, uno per l’ex ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini e uno per Paola De Micheli del Pd. Tra i membri della Commissione di Vigilanza, anche Maurizio Gasparri, che tre anni or sono nel programma di Santoro non risparmiò la sua acredine all’esordiente Fico. Da oggi, dovrà chiamarlo “presidente”.
Guarda il video di Roberto Fico ad Annozero nel 2010 con Gasparri
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