Si tratta della solita cifra monster, ripartita tra le maggiori forze elette nelle assemblee statali e regionali a fare la parte del leone, con esclusione del MoVimento 5 Stelle che ha annunciato sin dagli inizi di legislatura di voler rinunciare a tutte le quote di finanziamento pubblico.
Per gli altri, invece, nessuno slancio di sobrietà: tutti passano allegramente all’incasso, millantando intenzioni di abolizione del finanziamento che dovrebbe essere varato con il nuovo ddl in approvazione alla Camera, ma che diversi osservatori criticano già come insufficiente.
Comunque sia, il presente vede i partiti fare incetta di fondi pubblici, secondo la normativa che, dopo il referendum del 1993, ha sostituito il finanziamento pubblico tout court con la dicitura più soft, ma ugualmente rilevante in termini economici, di “rimborsi elettorali”.
Ecco, dunque, che nel luglio 2013 il Popolo della libertà si trova intestato un assegno di 18,6 milioni, quasi analogo a quello degli alleati di governo del Partito democratico, che si ferma ai pur abbondanti 18 milioni di euro.
Onde rinunciare alla quota, il MoVimento 5 Stelle non ha presentato domanda, facendo così decadere i propri diritti alla ricezione dell’accredito che, per il mese ormai alle spalle, ammontava a 4,2 milioni di euro. Un po’ più sostanziosa, invece, la cifra che spetta alla Lega Nord, che si vede recapitati 5,4 milioni di euro, mentre all’Udc ne restano 3,1 milioni. Briciole, a confronto dei big, per Scelta civica (1,3 milioni), Sel (1,1) e Fratelli d’Italia, che dovrà accontentarsi di 440mila euro.
Si tratta, nel complesso, di oltre 50 milioni di euro, elargiti dalla sola Camera dei deputati, mentre, in queste ore, si sta aggiungendo anche il Senato per riconoscere i rimborsi alle forze elette, facendo lievitare il monte rimborsi a 91 milioni di euro per le quote di luglio.
Le risorse che vengono accreditate ai partiti riguardano, come si diceva, le elezioni politiche di febbraio e le regionali di maggio in Sicilia, Lazio, Lombardia, Molise, Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta.
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