Riforma Pensioni: ISEE 2016 e Pensione di Reversibilità, quali assegni verranno tagliati?

Redazione 14/04/16
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Le prestazioni di assistenza, tra cui la pensione ai superstiti, sia di reversibilità che indiretta, pare che tornino ad essere ancorate all’ISEE.

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Nonostante le precedenti affermazioni circa l’annullamento della cancellazione della pensione di reversibilità, infatti, l’Esecutivo sembra voler fare marcia indietro reintroducendo nel Def (Documento di Economia e Finanza) quanto originariamente indicato nel disegno di legge “Povertà”, vale a dire un risolutivo riordino delle prestazioni assistenziali, tra cui risulterà appunto anche la pensione di reversibilità.

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ISEE E REVERSIBILITA’: SI DEVE DIRE ADDIO ALLA PENSIONE?

In pratica, il diritto a qualsiasi trattamento di assistenza verrà deciso in base ad un ISEE unico. Questo potrebbe portare con sé il rischio che vengano tagliate la maggior parte delle prestazioni, dal momento che le soglie di reddito per accedere ai diversi trattamenti solitamente risultano molto basse.

Il rischio è quindi quello che un numero consistente di vedove e vedovi possano perdere la pensione di reversibilità per aver superato una soglia ISEE alquanto bassa.

ISEE: COME FUNZIONA?

Si ricorda ai lettori che l’ISEE rappresenta l’indicatore della situazione economica del nucleo familiare, misurando appunto la ricchezza di una famiglia.

Viene rilevato mediante una dichiarazione, la Dsu – Dichiarazione Sostitutiva Unica, che deve essere presentata ogni anno. Si tratta di un documento indispensabile ai fini dell’ottenimento di qualsiasi prestazione assistenziale, perché per ciascun trattamento non si deve superare un determinato limite di reddito.

ISEE E PENSIONE DI REVERSIBILITÀ: QUALI ASSEGNI VERRANNO TAGLIATI?

Il nodo della questione è che sono piuttosto numerosi gli elementi che concorrono al superamento della soglia ISEE. Non si tratta, infatti, soltanto dei redditi da lavoro o da pensione, ma anche di case e terreni posseduti, conti correnti, carte prepagate, libretti e, in generale, risparmi, oltre ai redditi esenti da imposte.

Attenzione perché tutto contribuisce ad aumentare il patrimonio ISEE: il fatto che la seconda casa posseduta non sia affittata non ha alcuna rilevanza, così come non ce l’ha la circostanza che vede i terreni improduttivi, o i risparmi in banca ottenuti con lungo lavoro e sacrificio.

In aggiunta ai redditi e al patrimonio proprio, entrano nella soglia ISEE anche quelli posseduti da tutti i componenti del nucleo familiare come, ad esempio, lo stipendio del figlio che risulta ancora facente parte del nucleo.

Questo quadro, quindi, spiega in parte il motivo per cui il riordino delle prestazioni di assistenza, con l’inserimento nella categoria dei trattamenti assistenziali delle pensioni ai superstiti, sia di reversibilità che indirette, possa causare una sforbiciata non indifferente alla maggior parte degli assegni.

Sono molte, inoltre, le voci critiche circa l’immissione della pensione ai superstiti tra le prestazioni di assistenza, obiettando il fatto che si tratta di una pensione ottenuta dai contributi versati dal lavoratore o dal pensionato deceduto e non dai fondi pubblici.

ISEE: OLTRE ALLA PENSIONE A QUALI ALTRE PRESTAZIONI RISCHIAMO DI DIRE ADDIO?

Non è soltanto la pensione ai superstiti ad essere a rischio taglio ma anche altri trattamenti assistenziali con come, ad esempio, l’assegno sociale, che ad oggi è subordinato ad un limite reddituale e non alla soglia ISEE.

Sarebbero a rischio anche gli assegni al nucleo familiare, gli adeguamenti al minimo, le cosiddette quattordicesime così come tutti i trattamenti integrativi delle pensioni.

Redazione

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