Riforma Pensioni, il ritorno alla Quota 100 e Quota 41

La proposta di Lega e M5S in vista del voto del 4 marzo

Redazione 05/02/18
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La Riforma Pensioni è diventata nelle ultime settimane uno dei temi caldi cavalcati dai candidati alle Elezioni politiche 2018. Manca meno di un mese al voto e l’abolizione della Riforma Fornero e il ritorno alle vecchie pensioni di una volta è uno dei temi sostenuti soprattutto da Lega e Movimento 5 stelle, mentre il centro sinistra, Pd e Liberi e Uguali, propone con posizioni più moderate di rivedere con modifiche e miglioramenti, già iniziati, la legge sulle pensioni del 2011.

Abolizione della Legge Fornero

Lega Nord e M5S propongono di abolire la riforma Fornero e di tornare alla Quota 100 e alla Quota 41. Questa posizione non è pienamente supportata da Forza italia e Fratelli D’Italia, pur essendo alleati di Salvini alle prossime elezioni politiche.

Sull’abolizione della legge Fornero del 2011 qualche settimana fa la Ragioneria dello stato aveva fatto due calcoli, prevedendo il valore dell’eliminazione della Legge Fornero, ovvero 350 miliardi di euro da qui fino al 2060. Un buco che si farebbe sentire maggiormente tra il 2020 e il 2030 con un sacrificio di un punto di Pil ogni anno, circa 17 miliardi di euro, con un massimo di 1,4 punti (23,8 miliardi di euro) tra 2 anni.

Anche l’ex ministro Elsa Fornero  era intervenuta, precisando che non si parla mai degli effetti positivi di questa legge, ma solo di quelli negativi, e che il testo non è perfetto e si può certamente modificare, citando i tagli alle pensioni d’oro che non sono stati fatti, ma anche aggiustamenti introdotti di recente come l’Ape social.

Quota 100

La quota 100 prevede il raggiungimento dell’età della pensione grazie alla somma dell’età anagrafica del lavoratore e della sua anzianità contributiva che deve portare a 100. Questo potrebbe portare a varie combinazioni che però si ridurrebbero nel caso dell’inserimento di un vincolo minimo anagrafico.

Quota 41

Oltre alla Quota 100, i due partiti avanzano anche l’ipotesi della quota 41 per coloro che hanno maturato molti anni di contributi e non ci sarebbe nessun vincolo anagrafico minimo.  Ricordiamo che prima della Riforma Fornero chi maturava 40 anni di contributi poteva accedere alla pensione, aspettando un anno per la “finestra”.

Leggi chi votò a favore della riforma Fornero

Sulla Riforma Pensioni del 2011 il centro sinistra assume una posizione più moderata. Per il PD non sono in discussione i principi della legge, ma si può continuare a effettuare modifiche e miglioramenti, come concordato con i sindacati nel 2016.

Per Liberi e uguali è necessario rimodulare il sistema delle uscite dal mondo del lavoro in base alla tipologia di attività svolta, va resa stabile l’Opzione Donna e la nona salvaguardia per gli esodati, e va riconosciuta la maternità come fattore per anticipare l’età di pensionamento.

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