Riforma pensioni 2015, l’Inps: così cambierà la legge Fornero

Redazione 14/04/15
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Riforma pensioni, ora le proposte arrivano direttamente per bocca dell’Inps. L’ente che negli anni scorsi si è distinto per una posizione distaccata sulle dispute politiche anche nel proprio campo, arriva, tramite il neo presidente Tito Boeri, a proporre la ricetta per modificare finalmente la legge Fornero.

Quella norma apparentemente intoccabile, che ha ricevuto poche settimane fa anche la blindatura della Corte costituzionale, con la bocciatura netta del quesito referendario per l’abrogazione, viene messa in discussione proprio dall’ente a cui, in primo luogo, ha cercato di assicurare la sopravvivenza.

Con un’intervista a Repubblica, quotidiano di cui, fino al 2014, è stato apprezzato editorialista economico, Boeri ha illustrato quelle che a suo avviso dovrebbero essere le misure improcrastinabili per sciogliere il nodo delle pensioni.

L’intervento dell’economista arriva a ruota di un altro annuncio, sempre a opera dello stesso Boeri, relativo al debutto della famosa “busta arancione” già a partire dal prossimo mese di maggio, a disposizione di tutti i contribuenti ancora in età lavorativa.

Questa volta, però, il bocconiano si è spinto ancora più in là: tra le sue proposte, una revisione profonda del welfare specie per gli over 50, coloro che, per effetto della legge Fornero, si trovano obbligati a rimanere al lavoro per un periodo più lungo e non preventivato. Spesso, si tratta di una fascia esposta a rischi poiché, in caso di crisi aziendali o di licenziamenti, per questioni anagrafiche non risultano appetibili per altre aziende. E’ così che si è creata una buona fetta di esodati, ancora in attesa di piena salvaguardia.

Le proposte dell’Inps

Senza nascondersi, dunque, l’Inps sta cercando di rivestire una parte attiva nel ridisegno dell’assetto pensionistico, che, secondo quanto annunciato mesi fa dal ministro del Lavoro Poletti, dovrebbe costituire il nucleo della prossima finanziaria.

Innanzitutto, Boeri promette che a partire dal prossimo giugno avverrà una vera e propria rivoluzione nel calendario di erogazione delle prestazioni previdenziali: tutte le pensioni, infatti, saranno erogate il primo del mese.

“Non più come adesso in date differenti in relazione alla prestazione e al fondo di gestione” spiega il presidente Inps, che conferma di avere già in tasca l’ok delle Poste e, entro breve, di incassare anche quello delle banche.

Ma cosa potrebbe cambiare una simile novità? “Con le regole attuali – spiega Boeri a Repubblica – avremmo avuto pensionati poveri, con problemi di liquidità, che avrebbero ricevuto le pensioni dieci giorni più tardi, per effetto di un recente provvedimento normativo. Inoltre, unificando le pensioni si assicura migliore funzionalità del servizio, riduzione dei costi, maggiore trasparenza, liquidità per fronteggiare spese tipicamente concentrate a inizio mese. È il primo passo verso l’unificazione delle pensioni”.

La vera riforma attesa da coloro che vedono allontanarsi sempre più la data di addio al lavoro, è quella dei requisiti minimi per il pensionamento e per le eventuali eccezioni garantite da un sistema oggi ben poco elastico. In questo senso, Boeri propone una rinnovata flessibilità in uscita, con pensione anticipata per ridurre il conflitto generazionale. Naturalmente, specifica il professore, ci sarebbero ricadute sull’entità dell’assegno; un rischio che, a sentir le sue parole, non corrono i pensionati di lunga data nelle fasce di reddito medio-basse. “Un jntervento – conclude, parlando di eventuali tagli alla spesa – prenderla in considerazione ma solo per le pensioni alte, molto alte. Non per fare cassa ma per ragioni di equità”.

Reddito minimo. C’è poi un’altra proposta nelle parole di Boeri destinata a far discutere, poiché riprende almeno in parte una proposta di legge avanzata nei mesi scorsi dal MoVimento 5 Stelle: quella del reddito minimo. I destinatari delal cura Boeri, però, sono quelli di età tra i 55 e i 65 anni, “he una volta perso il lavoro si trovano progressivamente in condizioni di povertà”.

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https://www.leggioggi.it/2015/01/20/referendum-legge-fornero-inammissibile-bocciato-dalla-consulta/

 

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