RC auto: Ania e Ivass propongono la revisione del sistema “bonus-malus”

Ecco perché è necessario un confronto tra tutti i protagonisti del sistema risarcitorio

Massimo Quezel 19/07/21
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Nel corso della più recente assemblea dell’Ania, L’associazione nazionale fra le imprese assicurativi, la presidente Maria Bianca Farina ha confermato che i premi RC auto sono calati, negli ultimi 10 anni, di circa il 35%, colmando il gap rispetto agli altri Paesi europei per quasi l’80% e, tra nord e sud, del 40%. Inoltre, si è registrato un calo complessivo dei sinistri pari al 20% nel 2020.

Secondo Ania, in forza di tali dati il bilancio per le compagnie relativo al ramo RC auto nel 2021 è destinato a vedere un netto peggioramento perché i premi continuano a scendere, mentre il numero di sinistri stradali rilevati nell’ultimo semestre è già sensibilmente più alto rispetto all’anno scorso, anche se ciò appare del tutto evidente, visto il lungo periodo di lockdown al quale sono stati sottoposti tutti i cittadini lo scorso anno.

La presidente Farina auspica, quindi, una corposa riforma nel sistema RC auto, in particolare del sistema “bonus/malus”, necessaria anche in considerazione dei sempre più rapidi cambiamenti nel settore della mobilità, soprattutto per il diffondersi di veicoli elettrici e a guida autonoma.

Dello stesso parere anche il presidente dell’Ivass, Luigi Federico Signorini, il quale ha affermato che le attuali regole di funzionamento del sistema bonus/malus sono ormai obsolescenti e non più adatte a misurare in modo attendibile il rischio della guida riferito al singolo assicurato.

Sia Ania che Ivass, dunque, propongono lo studio di una riforma del settore, con riguardo anche alle procedure di risarcimento diretto nonché alle regole in materia di risarcimento dei danni conseguenti a lesioni fisiche di grave entità.

Sul punto è decisamente critico Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, il quale sottolinea come il sistema bonus-malus sia stato introdotto per “premiare” i guidatori più virtuosi, riservando loro il premio più basso qualora non causassero incidenti. Ora che la sinistrosità è calata in linea generale, con conseguente diminuzione dei premi per un numero sempre maggiore di automobilisti proprio in virtù di tale meccanismo (si stima che circa l’84% degli assicurati sia in prima classe di merito), le compagnie sostengono che il bonus-malus è superato e, quindi, da rivedere.

Anche il Codacons è critico sui progetti di revisione proposti da Ania e Ivass, ritenendo che i premi assicurativi siano ancora troppo alti, soprattutto in considerazione dei considerevoli risparmi sul pagamento dei sinistri che le compagnie hanno registrato durante i lunghi periodi di lockdown del 2020 e alla limitata mobilità degli italiani negli ultimi mesi.

Ebbene, siamo curiosi di sapere quale sarà la proposta di riforma che Ania e Ivass hanno in mente.

Date le premesse, sembra prospettarsi una lotta ancora un confronto delicatissimo tra gli interessi della lobby assicurativa e degli assicurati (in particolare dei danneggiati), nella quale auspichiamo che, oltre alle associazioni dei consumatori, possano avere un ruolo anche altre strutture e realtà associative di categoria per contribuire ad instaurare un contraddittorio utile e costruttivo. Non va dimenticato, infatti, che sono protagonisti nel sistema risarcitorio e nella gestione dei sinistri anche avvocati, patrocinatori stragiudiziali, periti, medici legali, carrozzieri e intermediari assicurativi, figure professionali che non possono rimanere estranee ad un confronto paritario.

Massimo Quezel

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