E’ stata la presidente della Camera Laura Boldrini a convocare in seduta comune il Parlamento assieme ai delegati regionali per stamattina, quando avverrà la prima chiama di un’elezione che non si preannuncia immediata.
I delegati regionali sono 58 (tre per regione, uno per la Val d’Aosta) e si sono accreditati ieri presso l’Ufficio della Camera, presentando la lettera del presidente del Consiglio regionale che ne attesta la funzione di “ambasciatore”. A questo passaggio, segue la riunione degli Uffici di presidenza di Camera e Senato per per verificare la correttezza delle procedure di accredito.
I delegati, si aggiungeranno a 630 deputati e 319 senatori, a comporre il plenum dei 1007 grandi elettori chiamati a indicare il nome del prossimo Capo dello Stato.
A Montecitorio sono allestite tre cabine per le votazioni, dove gli elettori da stamattina si succederanno per indicare in segreto il nome del prossimo Presidente della Repubblica. In mano a ciascun elettore sarà consegnata una scheda colorata – che cambierà tonalità a ogni scrutinio – e l’ordine di voto sarà definito dai singoli presidenti dei gruppi.
Come noto, nei primi tre scrutini è necessari ala maggioranza dei due terzi, dunque un candidato per essere proclamato presidente della Repubblica dovrà ricevere almeno 672 preferenze. A partire dalla quarta chiama elettronica, quindi, basterà il quorum della maggioranza semplice di 504 voti a favore. Lo spoglio di ogni scrutinio è pubblico.
Di regola, dovrebbero tenersi almeno due votazioni al giorno. Una volta che il Capo dello Stato sarà eletto, dovrà prepararsi a giurare di fronte al Parlamento, sempre riunito in seduta comune.
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