WWF: concorso per l’eco sostenibilità delle città. L’ora della Terra

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Puo’ una sfida cambiare il mondo?

È la domanda che il WWF ha posto all’umanità. E dopo aver lanciato il sasso, non ha nascosto la mano.

Dal 2007, il WWF promuove L’ora della Terra, un evento che ha la finalità di sensibilizzare e rendere i cittadini di tutte le città del mondo più consapevoli di ciò che li circonda. Attraverso la classica proposizione di temi quali riciclo, clima ed eco sostenibilità, il World Wildlife Fund lancia una sfida a tutti: riuscite a spegnere per un’ora tutte le luci? In molti hanno aderito all’iniziativa, istituzioni e celebrità, oltre che semplici cittadini.
In particolare, alle città è stato dedicato uno speciale evento, l’ Hour City Challenge (in italiano, Città amiche della Terra), introdotto per la prima volta nel 2012, che premia le città che al mondo si sono distinte per piani di eco sostenibilità, riciclo ed iniziative mirate alla sensibilizzazione dei cittadini ed alla valorizzazione dell’ambiente. La necessità di dedicare questo momento particolare, deriva dalla massiccia dose di inquinamento proveniente da buona parte dei centri abitati e metropoli (circa il 70% del totale globale.
Il concorso ha coinvolto Canada, India, Norvegia, Svezia, USA e Italia. Tra le 17 finaliste internazionali, spiccano gli italianissimi Comune di Forlì e Provincia di Siena, grazie alle politiche di gestione del territorio e alle misure adottate per smaltimento dei rifiuti e attività pubbliche svolte nell’interesse dell’ambiente, in lizza per diventare capitale Earth Hour 2013. La scelta iniziale parte da 66 città candidate dalla giuria di esperti internazionali tra cui Christiana Figueres, Segretario Esecutivo UNFCCC (United Nations Framework Convention on Climate Change), Pietro Laureano, consulente Unesco, esponenti del WWF internazionale, di ICLEI (International Council for Local Environmental Initiatives, una rete internazionale che comprende megacittà, supercittà e diverse altre tipologie di città più piccole, tutte operanti per raggiungere alti livelli di ecosostenibilità) e della società di consulenza Accenture.
Le città finaliste sono Colwood, Surrey, Vancouver (Canada), Cochin, Coimbatore, Delhi (India), Comune di Forlì e Provincia di Siena (Italia), Arendal, Oslo, Stavanger (Norvegia), Malmö, Stoccolma, Uppsala (Norvegia), Chicago, Cincinnati, San Francisco (Usa).
Forlì (la città in cui vivo) è stata scelta per il proprio “Piano Clima”. Impostato sugli obiettivi 20-20-20 dell’Unione Europea (in base ad una Direttiva post Protocollo di Kyoto, la 2009/29/CE, valida dal gennaio 2013 fino al 2020, dove l’Europa si impegna a ridurre le emissioni di gas serra del 20%, alzare al 20% la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili e portare al 20% il risparmio energetico), è stato affiancato da altre operazioni concrete in favore dell’ambiente, tra le quali la raccolta “porta a porta” dei rifiuti (operativa in gran parte della città e in molti comuni della Provincia) e misure efficienti e di facile utilizzo a favore della mobilità sostenibile, come il bike sharing e numerose campagne informative partecipate.
Grazie alle politiche adottate sul territorio e sotto lo stretto monitoraggio di organi di sorveglianza del WWF, Forlì è diventata la capitale Earth Hour 2013 numero tre, dietro Vancouver e Uppsala durante la premiazione, avvenuta a Malmö il 19 marzo 2013. Si tratta di un riconoscimento assai prestigioso, soprattutto tenendo conto delle limitate risorse dei Comuni italiani e la concorrenza che la città ha dovuto affrontare a livello internazionale.
L’ambiente, la risorsa più grande che abbiamo, è in pericolo praticamente da quando l’uomo ha capito che era una risorsa sfruttabile e non un elemento al quale si era sottomessi. Tramite evoluzione e progresso, l’umanità ha acquisito le capacità e i mezzi per poter ricavare da ciò che la circondava sempre più risorse e materiali, e con meno spreco di energie. Ciò di cui però la specie umana non ha mai tenuto conto è la possibilità che l’ambiente che ci circonda venga meno. Nessuno ha mai pensato che il petrolio costituisse un elemento inquinante, o che la plastica non fosse facilmente deperibile.
L’uomo ha sempre sfruttato l’ambiente a suo uso e consumo.
Solo negli ultimi decenni, grazie alle voci di tantissimi scienziati e persone comuni, è giunta la consapevolezza che l’ambiente è prezioso, che è vulnerabile, e che la responsabilità del suo mantenimento è nostra, dell’umanità. Grazie ad associazioni come il WWF e al crescente senso di responsabilità che, finalmente, inizia ad essere avvertito in tutto il Mondo, si potrebbe arrivare all’inizio di una nuova era: quella del rispetto per l’ambiente e per tutto ciò che vive in esso. La nascita di movimenti in difesa della Terra su tutto il globo sancisce questa nuova presa di coscienza: diamoci da fare.

 

Marco Montaguti

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