Nel provvedimento finale, infatti, hanno trovato spazio sia misure per le locazioni tra privati, che per gli alloggi popolari. In aggiunta, nuovo ritocco alla normativa sul bonus mobili, che sta tenendo a galla il settore dell’edilizia e dell’arredamento in un periodo certamente difficile.
Alloggi privati
Cominciando dagli affitti privati, la novità più rilevante è senza dubbio il taglio della cedolare secca per gli affitti a canone concordato al 10%, un sostanziale dimezzamento dalla quota a cui l’aveva introdotta il governo Monti circa due anni fa. Sono stati, poi, accresciuti i fondi per la morosità incolpevole, con la possibilità di ottenere sostengo economico dai Comuni, nel caso l’inquilino si sia trovato in stato di impossibilità economica dovuto a un improvviso licenziamento o ad altri fattori esterni.
Case popolari
Sugli alloggi popolari, di notevole importanza il capitolo che riguarda il recupero degli appartamenti sociali e degli Erp, per un totale di 12mila abitazioni, per aumentare la loro appetibilità sul mercato in seguito alla ristrutturazione di quelli ormai resi inutilizzabili. IL piano casa, poi, contrasta con forza l’occupazione dio allggi popolari, vietando l’allaccio delle utenze di acqua, luce e gas a chi si trova irregolarmente in una residenza di proprietà pubblica.
Eco bonus mobili
E veniamo al terzo e significativo capitolo del decreto ormai convertito in legge: il bonus mobili 2014. Alla conferma delle detrazioni a carico di chi svolge lavori di ristrutturazione o riqualificazione energetica entro la fine dell’anno, viene integrata la previsione che il bonus su mobili e elettrodomestici potrà arrivare a 10mila euro anche in presenza di lavori di entità economica più lieve.
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