Perchè Stefano Rodotà Presidente della Repubblica

Perché è possibile. Perché in questo momento occorre una figura non solo tecnica, ma saggia. Perchè ha professato la questione morale quale supremo bene comune. Rodotà in fondo è un novello Voltaire per le sue idee altamente illuministe e illuminate. Per la sua capacità di rispettare la libertà degli altri. Sempre nel primato delle regole. Un vero garante con la giusta autorevolezza per guidare il Paese con capacità e fermezza. Le sue battaglie civili, la sua passione civile, la sua multidisciplinarità ne fanno uno statista di altissimo livello. Chiarezza, lucidità, lungimiranza, arguzia. Vita condotta con straordinario impegno accademico, sociale e politico. Giurista insigne e commentatore concreto. Le sue analisi, argomentate con notevole spessore intellettuale, arrivano sempre a catturare l’attenzione per la facilità del linguaggio e dei concetti.

E poi per il Suo sguardo rivolto costantemente all’Europa, sempre nel rispetto di quella Costituzione Italiana, stella polare, ancora attuale e ancora salvezza dalla deriva delle Istituzioni, dei rappresentanti e dei comportamenti.

Professore di diritto civile, già vice presidente della Camera dei Deputati. Perchè è tra gli autori della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Perchè ha scritto diversi libri sui diritti fondamentali degli individui tradotti in moltissime lingue.

Perchè è stato il solo a presentare la proposta di un articolo costituzionale all’eguale diritto di tutti i cittadini di accedere alla rete internet in condizioni di parità e con mezzi tecnologicamente adeguate che rimuovendo ogni ostacolo di ordine sociale ed economico. Condizione questa, diventata legge dello stato in Finlandia e posta la questione in tutti i paesi europei. E poi per ricostituire condizioni di agibilità costituzionale partendo dal primato dell’Etica Pubblica.

Dunque, Perché no?

 

Antonio Capitano

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