Pensioni, Giovannini riapre all’idea del prestito per l’uscita anticipata

Redazione 22/01/14
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Torna a parlare il ministro del Lavoro Enrico Giovannini, dopo un silenzio di qualche settimana, a seguito delle novità sulle pensioni inserite nella legge di stabilità 2014. Questa volta, però, si tratta di parole attese da moltissimi lavoratori, che potrebbero aprire la strada all’attesa contro riforma Fornero: il ritiro anticipato dal lavoro.

Vediamo, nello specifico, di cosa si tratta. Ieri mattina, si è tenuta una conferenza nella sede Inail dove, al termine, il successore di Elsa Fornero si è lasciato andare parlando di pensioni, in particolare facendo riferimento a una non meglio precisata formula di prestito previdenziale.

Dichiarazioni che, legate all’ipotesi di una riduzione dei requisiti attualmente in vigore per andare in pensione, ha sin da subito alimentato la speranza per tantissimi lavoratori che, negli ultimi mesi, hanno visto allontanarsi l’agognata pensione, per effetto delle modifiche introdotte dalla riforma Fornero e il conseguente innalzamento dei minimi anagrafici – o contributivi – anche in relazione alla speranza di vita.

Nel pomeriggio, quindi, una nota del ministero ha specificato che le parole di Giovannini vanno intese come in relazione alla proposta circolata già nel mese di settembrequando venne annunciata una riforma importante sul fronte pensionistico, che, però, non venne mai attuata.

“Lo strumento allo studio – ha chiarito il ministero – è finalizzato a favorire la transizione, su base volontaria, dal lavoro alla pensione, fermi restando i requisiti dell’attuale normativa”.

In sostanza, il ministro avrebbe ripreso l’idea lanciata a inizio autunno, quando, cioè, si cercò, invano, di introdurre un sistema per accorciare i tempi di accesso alla tutela pensionistica, favorendo il turnover nel mercato del lavoro. “Questo strumento – prosegue la nota del ministero del Welfare – andrebbe incontro a persone e a imprese (come quelle di minori dimensioni) che attualmente non possono utilizzare gli strumenti previsti in materia dalla legislazione vigente”.

Così, non ci sarebbe, nelle intenzioni del ministro, una vera rivoluzione dei limiti posti dalla legge Fornero, ma la messa a punto di un nuovo meccanismo, che consentirebbe l’accesso su base volontaria, assicurando ai lavoratori un anticipo della pensione, forse tramite il coinvolgimento delle stesse imprese.

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