Pensioni: come funzionano il cumulo e la totalizzazione dei contributi?

Redazione 29/03/17
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La Legge di Stabilità 2017 ha esteso il cumulo gratuito dei contributi per il raggiungimento della pensione anche ai lavoratori autonomi e ai professionisti. Grazie a questa importante novità, e considerando che il cumulo non costringe al calcolo totalmente contributivo della pensione, tale sistema è diventato per molti il metodo più conveniente per unificare i contributi maturati presso casse previdenziali diverse.

Vediamo allora di fare il punto della situazione e di confrontare il cumulo con il sistema della totalizzazione dei contributi, anch’esso gratuito ma spesso penalizzante per il lavoratore in termini di futuro importo della pensione.

 

Il nuovo cumulo gratuito per il 2017

Il cumulo gratuito è stato introdotto originariamente dalla Legge di Stabilità 2013 e permette ai lavoratori di sommare i contributi eventualmente maturati presso casse previdenziali diverse per raggiungere il diritto alla pensione. Nel 2017, come accennato, il cumulo gratuito è stato esteso anche ai lavoratori autonomi e quindi alle casse professionali.

La peculiarità del calcolo della pensione tramite cumulo contributivo consiste nel fatto che l’importo si calcola tenendo in considerazione le regole previste da ciascun fondo. L’assegno pensionistico, in altre parole, è calcolato pro-rata tenendo conto dei diversi ordinamenti di ogni gestione.

Questo vuol dire che, in caso di diritto al calcolo retributivo o misto retributivo-contributivo della pensione maturato presso una particolare cassa, questo verrà conservato, nelle quote spettanti, nel computo complessivo.

Il cumulo può essere usato per la pensione anticipata?

Il nuovo cumulo gratuito può essere utilizzato sia per il raggiungimento della regolare pensione di vecchiaia (66 anni e 7 mesi di età e un minimo di 20 anni di contributi) sia per arrivare alla pensione anticipata. Si intende con questa, però, solo l’anticipo pensionistico concesso dalla riforma Fornero: 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.

Resta escluso, dunque, l’utilizzo del cumulo gratuito da parte di dipendenti e autonomi per il raggiungimento dei requisiti per le nuove e più favorevoli forme di pensione anticipata: prima fra tutte, l’anticipo pensionistico Ape.

Come funziona la totalizzazione dei contributi?

Diverso il sistema di unificazione dei periodi contributivi tramite totalizzazione.

La totalizzazione è un sistema gratuito al pari del cumulo, ma a differenza di questo costringe il lavoratore al calcolo dell’importo pensionistico interamente con il sistema contributivo. Ne deriva, nella grande maggioranza dei casi, una decurtazione dell’assegno rispetto a quello che si otterrebbe grazie al sistema misto retributivo-contributivo.

La totalizzazione, tuttavia, presenta anche un importante vantaggio. Per legge, infatti, chi usufruisce di tale metodo può beneficiare della pensione di vecchiaia a 65 anni e 7 mesi, e della pensione di anzianità con 40 anni e 7 mesi di contributi. Requisiti che, spesso, sono meno rigidi rispetto a quelli previsti per il cumulo gratuito. Con il cumulo, infatti, è possibile andare in pensione solo al raggiungimento delle condizioni di vecchiaia o anzianità più elevate tra tutte quelle previste dalle singole gestioni.

 

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