Recentemente la Corte Costituzionale ha stabilito che la pensione ai superstiti indiretta dovrà essere calcolata con riferimento all’età di 57 anni, vediamo nel dettaglio cosa è cambiato.
Pensione ai superstiti: cosa è cambiato nel calcolo?
Chi ha diritto alla pensione ai superstiti riceverà un assegno più basso perché il coefficiente di trasformazione per calcolare la quota corrisponde a 57 anni di età non più alla pensione di vecchiaia, che è pari a 66 anni e 7 mesi.
Questo è quanto ha stabilito la Corte Costituzionale in una recente sentenza. La scelta è stata fatta basandosi sulla differenza tra la pensione di vecchiaia e la pensione di reversibilità, poiché se si utilizzasse lo stesso coefficiente di calcolo si creerebbero delle notevoli ingiustizie tra il lavoratore rimasto in servizio per un lungo periodo e il superstite.
Come funziona il calcolo contributivo?
Per capire come funziona il calcolo contributivo è necessario fare una differenza tra la quota contributiva di pensione e la quota retributiva. La prima viene calcolata in base agli anni dal 2012 e riguarda tutti i lavoratoti che hanno oltre 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995 e dal 1996 in poi. La quota retributiva viene determinata facendo riferimento ai contributi versati, senza far riferimento agli ultimi stipendi.
Il coefficiente di trasformazione ha il compito di convertire i contributi in pensione.
Quindi se un lavoratore va in pensione a 57 anni di età e ha un montante contributivo pari a 300.000 euro la sua pensione è di 12.738 euro annui poiché il coefficiente valido per i 57 anni di età è pari a 4,246%. Se allo stesso montante viene applicato il coefficiente corrispondente a 66 anni e 7 mesi la pensione sarà di 16.857 euro annui perché il coefficiente è di 5,619%, quindi nel secondo caso la pensione del lavorare sarà oltre ai 4.000 euro in più all’anno, è proprio questo passaggio che creerebbe uno squilibrio.
Pensione di reversibilità e percentuale
Nel caso in cui muore un pensionato o un lavoratore assicurato, la pensione che spetta ai superstiti non sempre corrispondente al 100% della pensione che avrebbe ricevuto il lavoratore in questione. Ecco effettivamente quanto spetta:
- coniuge solo: 60%
- coniuge ed un figlio: 80%
- coniuge e due o più figli: 100%
- un figlio: 70%
- due figli: 80%
- tre o più figli: 100%
- un genitore: 15%
- due genitori: 30%
- un fratello o una sorella: 15%
- due fratelli o sorelle: 30%
- tre fratelli o sorelle: 45%
- quattro fratelli o sorelle: 60%
- cinque fratelli o sorelle: 75%
- sei fratelli o sorelle: 90%
- sette o più fratelli o sorelle: 100%.
In ogni caso la pensione ai superstiti non può essere inferiore al trattamento minimo o superiore alla pensione che sarebbe spettata al defunto.
Pensione di Reversibilità: a chi spetta?
Sul sito web dell’INPS si spiega dettagliatamente a chi spetta la prestazione e rispettivamente si parla di
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