Pensione di invalidità 2021: assegno doppio con pagamento tredicesima

I soggetti titolari di pensione di invalidità, al pari di chi ha una pensione ordinaria, hanno diritto alla cd. “tredicesima mensilità”. Dunque, per il mese di dicembre 2021, oltre all’importo normale, il titolare di pensione di invalidità riceverà anche la tredicesima; pertanto, si troverà nel cedolino pensionistico una doppia mensilità.

Ma quando viene pagata la tredicesima mensilità? A differenza di quanto accade per la tredicesima dei lavoratori, che viene erogata a ridosso delle festività natalizie, la tredicesima per i pensionati verrà erogata direttamente con l’assegno pensionistico (quindi dal 25 dicembre in poi).

Ciò detto, vediamo in dettaglio come funziona l’accredito della pensione di invalidità 2021, quali sono i requisiti d’accesso, i nuovi importi spettanti e soprattutto come viene calcolata la tredicesima.

Ecco tutte quello che c’è da sapere sulla tredicesima della pensione di invalidità 2021.

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Pensione di invalidità 2021: cos’è

Come anticipato in premessa, l’assegno ordinario di invalidità, disciplinato dalla L. n. 222/1984, è una prestazione riconosciuta dall’INPS a chi presenta una determinata riduzione della capacità lavorativa.

L’art. 1 della predetta legge stabilisce espressamente che “Si considera invalido, ai fini del conseguimento del diritto ad assegno nell’assicurazione obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti dei lavoratori dipendenti ed autonomi gestita dall’Istituto nazionale della previdenza sociale, l’assicurato la cui capacità di lavoro, in occupazioni confacenti alle sue attitudini, sia ridotta in modo permanente a causa di infermità o difetto fisico o mentale a meno di un terzo“.

Pensione di invalidità 2021: requisiti

Ai fini del riconoscimento della pensione di invalidità, oltre a essere in possesso di una riduzione della capacità lavorativa a meno di 1/3, ossia superiore ai 2/3 (67%), è necessario avere:

  • almeno 5 anni di contributi (che corrispondono a 260 contributi settimanali);
  • almeno 3 anni di contributi versati nell’ultimo quinquennio (che corrispondono a 156 contributi settimanali).

Attenzione però: non tutti i contributi sono utili ai fini del calcolo. Infatti, sono considerati “periodi neutri”:

  • i periodi di assenza per astensione facoltativa dopo il parto;
  • i periodi di lavoro subordinato all’estero che non siano protetti agli effetti delle assicurazioni interessati in base a convenzioni o da accordi internazionali;
  • i periodi di servizio militare eccedenti il periodo corrispondente al servizio di leva;
  • i periodi di malattia superiori ad un anno;
  • i periodi di iscrizione a forme di previdenza obbligatorie diverse da quelle sostitutive dell’assicurazione Ivs per i quali sia stabilito altro trattamento obbligatorio di previdenza, quando non diano luogo a corresponsione di pensione.

Da notare che tale tipologia di prestazione non è collegata alla maturazione di un’età anagrafica. Quindi, unico vincolo è quello medico-legale e contributivo appena descritto.

E se l’interessato raggiunge l’età anagrafica? In questo caso, se sussistono tutti i requisiti, l’assegno ordinario di invalidità si trasforma d’ufficio in pensione di vecchiaia.

Pensione di invalidità 2021: soggetti interessati

I soggetti che possono accedere alla pensione di invalidità sono:

  • i lavoratori dipendenti (iscritti al Fondo pensioni dei lavoratori dipendenti);
  • i lavoratori autonomi (iscritti alla Gestione separata INPS, ovvero alle Gestioni speciali degli artigiani ed esercenti attività commerciali);
  • i lavoratori parasubordinati.

Restano, invece, esclusi dalla prestazione i lavoratori del pubblico impiego.

Pensione di invalidità 2021: importo

L’importo della pensione di invalidità spetta in funzione dei contributi accreditati. Inoltre, la pensione è calcolata in due modi:

  • sistema di calcolo retributivo, fino al 31 dicembre 2011 (che si basa sulla media degli ultimi stipendi), poi contributivo, per chi possiede almeno 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995;
  • sistema di calcolo retributivo, fino al 31 dicembre 1995, poi contributivo, per chi possiede meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995 (cd. “sistema misto”).

Pertanto, non esiste un importo fisso per tutti, essendo l’assegno soggetto alla contribuzione versata dall’assicurato nelle casse dell’INPS.

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Pensione di invalidità 2021: integrazione

Dopo la sentenza della Corte Costituzionale (n. 152/2020) è stato disposto l’aumento, a partire dalla rata di novembre 2020, in favore dei soggetti titolari di pensione per invalido civile totale 100%, pensione per i sordi, pensione per i ciechi civili assoluti e dei titolari di pensione di inabilità ex lege 222/1984.

Si ricorda che l’incremento arriva fino a 651,51 euro per 13 mensilità (il cosiddetto “incremento al milione”) e riguarda anche i soggetti riconosciuti invalidi civili totali, sordi o ciechi civili assoluti a partire dai 18 anni di età.

Per avere diritto alla maggiorazione la legge prevede una soglia di reddito annuo personale pari a 8.469,63 euro (che sale a 14.447,42 euro, cumulato con il coniuge, nel caso in cui il soggetto sia coniugato).

Pensione di invalidità 2021: quanto dura

L’INPS riconosce la pensione di invalidità per un periodo di tre anni. Dopodiché la conferma avviene, su domanda diretta del richiedente, se persiste la riduzione della capacità lavorativa. È necessario confermare la pensione di invalidità, entro 6 mesi dalla data di scadenza dei tre anni e sino al 120° giorno successivo alla scadenza medesima.

Se l’INPS conferma la prestazione per 3 volte consecutivi, non c’è alcun bisogno di rinnovare la domanda, in quanto diviene automatica.

Pensione di invalidità 2021: calcolo tredicesima 2021

Ma come si esegue il calcolo della tredicesima?

La tredicesima che percepiscono a dicembre i pensionati, accreditata insieme alla pensione mensile, è pari all’assegno percepito mensilmente al titolo di pensione. E questo significa che a dicembre si riceve un doppio pagamento.

Ma questo vale soltanto per chi ha percepito la pensione da gennaio a dicembre e, quindi, per tutto l’anno. Per chi ha avuto accesso alla pensione nel corso dell’anno, invece, la tredicesima sarà calcolata sulle mensilità di pensione realmente percepite.

Quello che si deve pensare è che la tredicesima equivale a 1/12 della pensione annua (ovvero ad un assegno intero). Poniamo l’esempio di un pensionato che percepisce 1200 euro al mese nette di pensione: a dicembre riceverà 2400 euro tra pensione e tredicesima (la tredicesima, infatti, sarà data da 1/12 di ogni mensilità di pensione, ovvero 100 euro al mese, e moltiplicata per i 12 mesi dell’anno, raggiungendo l’assegno intero).

Per coloro, invece che sono andati in pensione nel corso dell’anno 2021 la tredicesima sarà calcolata sui mesi in cui la pensione è stata percepita e per un rapido calcolo dell’importo spettante basterà dividere l’assegno percepito mensilmente per 12 e moltiplicarlo per i mesi di pensione percepita.

Leggi anche “Tredicesima 2021 statali e privati: quando arriva e come si calcola”

Daniele Bonaddio

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