Il rapporto tra Pubblica Amministrazione e cittadini sta cambiando in modo radicale.
Con l’entrata in vigore della riforma del CAD – Codice dell’Amministrazione digitale (decreto legislativo 26 agosto 2016, n. 179) è stata delineata la road map per digitalizzare la PA , con indicazioni di metodo per trasformare i processi, ma soprattutto l’interazione tra cittadino e pubbliche amministrazioni.
La dematerializzazione dei flussi documentali non rappresenta soltanto un percorso per raggiungere livelli di maggior efficienza, efficacia, trasparenza, semplificazione e partecipazione, ma costituisce un’improrogabile scadenza normativa.
Per supportare gli Enti nel processo di adeguamento giuridico, tecnologico e organizzativo, garantire la legittimità degli atti e procedimenti e, conseguentemente, evitare azioni di responsabilità, è nato PA Digitale Channel.
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PA digitale Channel è il nuovo canale di formazione on line dedicato alla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. |
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E per quanto riguarda i privati? Loro possono richiedere certificati agli utenti o sono costretti a prendere l’autocertificazione? Mi è capitato personalmente che non sono stato assunto(come infermiere) perchè avevo l’autocertificazione dell’iscrizione all’albo anziché il certificato rilasciato dal collegio! Grazie in anticipo per l’attenzione.
Un Pubblico Ufficiale che deve fare delle indagini per accertare i dati anagrafici di una persona può ancora rivolgersi presso un Comune per richiedere un certificato di residenza o uno stato di famiglia di un probabile soggetto che ha commesso un reato amministrativo? (per esempio abbandono di rifiuti dove si trovano alcuni indizi del trasgressore) Fino al 31.12. 2011 ciò era consentito, dopo sono emersi difficoltà per via di questa legge. Ogni volta che si presenta un caso simile è una discussione a non finire con i responsabili degli uffici anagrafe! Al massimo loro appongono su una richiesta con tutti i dati, il timbro SI CONFERMA! Ma se io conoscevo tutti i dati non certamente mi sarei rivolto ad un ufficio anagrafe.
Si evidenzia il discorso solo sui certificati, ma mi pare che il campo di applicazione sia estendibile anche ai singoli dati (“… nonché tutti i dati e i documenti…”), a prescindere da dove essi siano.
In base a ciò, la PA non può più nemmeno pretendere che l’utente produca certe dichiarazioni, se ha (o dovrebbe avere) a disposizione gli strumenti per poter ricavare autonomamente i dati che dovrebbero essere in esse contenute.
Esempio concreto (che mi riguarda): Dichiarazione ICI. Sulla base di una norma di qualche anno fa, i Comuni non dovrebbero più pretenderla per via della disponibilità di un apposito servizio di consultazione fornito dall’Agenzia del Territorio. Mi sono recato in Comune per faglielo presente, ma mi hanno risposto che la vogliono comunque perchè “non sono in grado di collegarsi a quel servizio”.
“Chi se ne frega, problema vostro!” gli ho risposto io…
Sbaglio oppure no?
[…] Un esempio su tutti: è dai tempi di Bassanini che si fanno annunci sull’imminente fine dei certificati e le norme in materia ci sono già (addirittura dal 1° gennaio 2012 è iniziata l’era della “decertificazione”). […]
Non sempre si gioisce. Per il certificato antimafia, quando potevo chiederlo io, me ne occupavo per tempo e sostituivo – poco prima della scadenza del termine di validità – il vecchio certificato con uno nuovo, presso gli uffici della P.A. che dovevano liquidarmi somme entro date (più o meno) certe. Oggi lo chiedono loro quando vogliono e il ritardo lo pago io! Molte pratiche di liquidazione bloccate per questo quando finalmente sarebbero liquidabili.
Riassumendo: un tempo potevi farti parte diligente perché la pratica fosse già pronta al momento delle liquidazione: ora la pratica diventa liquidabile e POI l’ufficio se ne interessa dal punto di vista dei certificati!
Elio
perfetto, grazie mille e scusa il disturbo e il criceto nel cervello :P
@slot machine gratis è proprio così! ;)
in sostanza se vado a fare una cosa presso un ufficio della PA non mi può richiedere altri certificati da fare presso altri uffici della PA visto che già ne sono a conoscenza??? ho capito bene? scusa se sono un pò inceppatello :D
un bell’esempio di quello che io, modestamente, intendo per “open data”. Certo lascia l’amaro in bocca verificare che ci sono voluti circa 12 anni perché qualcuno, là dove si dovrebbe già sapere cosa fare, capisse cosa fare.
La norma ha portata generale e si applica a tutti i certificati (un esempio rilevante può essere quello dei certificati anagrafici)
scusa, ma non mi è chiaro a che certificazioni si fa riferimento…potresti fare un esempio pratico?
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