L’esame in commissione a palazzo Madama ha prodotto la presentazione di migliaia di modifiche al testo inizialmente approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 15 ottobre.
Di queste ipotesi di ritocco, ben 600 sono state poste in essere dal solo gruppo parlamentare del Partito democratico, il più nutrito tra Camera e Senato che, comunque, ha voluto far sentire il proprio peso sui cambiamenti alla legge di bilancio.
Così, continua il lungo esame della legge, con le votazioni dei singoli emendamenti, in previsione di approvare una versione da girare alla Camera entro l’inizio di dicembre.
L’impresa si preannuncia assai difficile e non è improbabile che emergano delle resistenze, proprio in seno all’inedita maggioranza delle larghe intese, per la prima volta di fronte alla legge che scandisce i termini di bilancio per i prossimi tre anni. Insomma, per la grande coalizione guidata da Enrico Letta, si tratta di un banco di prova di non poco conto, già scaldato nei giorni precedenti dalle polemiche sulla copertura alla seconda rata dell’Imu, un punto su cui il presidente del Consiglio ha annunciato di non voler transigere.
Sempre in tema casa, tra le modifiche presentate, molte riguardano la tassazione degli immobili, al fine di rendere il Trise, il nuovo tributo composto di tari più Tasi, più conveniente per i contribuenti, dopo le previsioni di stangate sia sulle fasce ora esenti, che sulle seconde abitazioni.
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