“Nell’emendamento che presenterà il governo è prevista l’eliminazione della normativa relativa al Pos”, ha affermato il ministro. Giorgetti spera che sul tema ci sia però ancora margine di riflessione da parte della Commissione europea (che aveva bocciato proprio le norme su pos e tetto contanti).
“Lo rimettiamo alla valutazione della Commissione per quanto riguarda eventuali forme – che noi caldeggiamo – di ristoro o risarcimento per gli operatori che si dovranno trovare di fronte a un maggiore onere per le commissioni applicate”, sottolinea il titolare del Tesoro.
Ricordiamo che il governo Meloni aveva deciso di inserire nella Legge di bilancio 2023 una norma che esentava dalle multe gli esercenti che rifiutano pagamenti elettronici inferiori a 60 euro, come emergeva dalla bozza di disegno di legge, approvata in Consiglio dei ministri lo scorso 21 novembre.
Martedì 29 novembre, dopo essere stata bollinata dalla Ragioneria dello Stato, il testo della Manovra è stato firmato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La Legge è ora in fase di discussione parlamentare. E il governo è pronto con il maxiemendamento.
Tra le disposizioni che non prevedono nuovi e maggiori oneri a carico della finanza pubblica, come citato in premessa, figuravano quelle contenute all’articolo 69 della bozza di Manovra 2023 dal titolo “Misure in materia di mezzi di pagamento”. La norma, contemplava, rispettivamente:
A decorrere dal 30 giugno 2014, ai sensi dell’articolo 15, comma 4, Decreto – legge numero 179/2012, i soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, sono tenuti ad accettare anche pagamenti effettuati “attraverso carte di pagamento, relativamente ad almeno una carta di debito e una carta di credito e alle carte prepagate”. L’obbligo in parola non “trova applicazione nei casi di oggettiva impossibilità tecnica”.
L’attuale formulazione dell’articolo 15, comma 4-bis, Decreto – legge 18 ottobre 2012 numero 179, dispone che, a decorrere dal 30 giugno 2022, nei casi di mancata accettazione, da parte dei soggetti obbligati sopra citati, di un pagamento, di qualsiasi importo, effettuato a mezzo di carte di debito, carte di credito e carte prepagate, si applichi, nei confronti degli stessi soggetti, una sanzione amministrativa pecuniaria.
Prima delle modifiche ad opera dell’articolo 18, comma 1, del Decreto – legge 30 aprile 2022 numero 36, cosiddetto Pnrr 2, convertito in Legge 29 giugno 2022 numero 79, la sanzione amministrativa pecuniaria, nei casi di mancata accettazione dei pagamenti elettronici, avrebbe trovato applicazione a partire dal 1° gennaio 2023.
Il suddetto decreto, nel modificare l’articolo 15, comma 4-bis ha anticipato la decorrenza della sanzione al 30 giugno 2022. Sempre il Decreto Pnrr 2 ha sostituito, all’articolo 15, comma 4, le parole “carte di pagamento, relativamente ad almeno una carta di debito e una carta di credito” con “carte di pagamento, relativamente ad almeno una carta di debito e una carta di credito e alle carte prepagate”.
Per effetto della modifica citata, la sanzione amministrativa pecuniaria si sarebbe dovuta applicare esclusivamente in caso di mancata accettazione, da parte di soggetti che effettuano vendita di prodotti e di prestazioni di servizi, anche professionali, di pagamenti, a mezzo di carta di debito, carta di credito e carte prepagate, di importo superiore a 60 euro.
Il governo però, anche in seguito al parere negativo della Commissione europea, ha deciso di stralciare questa norma nel maxiemendamento che presenterà in Parlamento, pronto per essere votato entro il 31 dicembre.
Per le sanzioni, ancora il comma 4-bis, si applicano le procedure e i termini previsti dalla Legge 24 novembre 1981 numero 689, a eccezione “dell’articolo 16 in materia di pagamento in misura ridotta”. L’autorità competente a “ricevere il rapporto di cui all’articolo 17 della medesima legge n. 689 del 1981 è il prefetto della provincia nella quale è stata commessa la violazione”. All’accertamento si provvede ai sensi dell’articolo 13, commi primo e quarto, sempre della stessa Legge numero 689/1981.