Approvata dal governo il 17 ottobre, la Manovra di bilancio 2026, la più stringata e restrittiva manovra degli ultimi anni, è stata finanziata con soli 18,7 miliardi. Nel provvedimento si è puntato a mantenere alta la credibilità e stabilità dei conti, tenendo un deficit molto basso. Anzi, non c’è deficit per il 2026.
Il DDL, salito ora a 154 articoli, è passato sotto la lente della Ragioneria di Stato che ne ha bollinato il testo. Resta ora solo l’approdo in Parlamento per la discussione e la successiva approvazione entro il 31 dicembre 2025.
Fulcro dell’impianto della Legge è il taglio dell’Irpef, con la seconda aliquota che scende dal 35 al 33% dal 2026. Si prosegue poi con le detrazioni per famiglie con figli, bonus mamme potenziato e misure sui salari con coperture fino a 2 miliardi.
Sul fronte pensioni è stata riconfermata Ape sociale, ma non al momento Opzione donna e Quota 100. C’è poi la questione aumento dell’età per andare in pensione: a riguardo è stato sterilizzato l’aumento dell’età pensionabile solo per i lavori gravosi e usuranti, introducendo poi un aumento graduale dei requisiti.
C’è poi la parziale revisione del calcolo Isee, intervenendo sul valore catastale della casa e sulle scale di equivalenza, con effetti complessivi di quasi 500 milioni di euro all’anno.
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Indice
- Taglio Irpef 2026: nuove aliquote
- Carta Dedicata a te
- Bonus mamme lavoratrici potenziato
- Prima casa fuori dal calcolo Isee
- Stop all’aumento dell’età per la pensione (non per tutti)
- Aumentano le pensioni minime
- Ape sociale, Opzione donna e Quota 103
- Il PDF della legge di bilancio 2026 da scaricare
- Aumento salari detassato
- Rinnovo Assegno di inclusione
- Bonus casa 2026
- Pace fiscale e rottamazione cartelle
- Cedolare secca Affitti brevi
- Contributo dalle banche
- Il video della Conferenza stampa della Manovra di bilancio 2026
Taglio Irpef 2026: nuove aliquote
Proseguirà il percorso di riduzione della tassazione sui redditi da lavoro in atto dall’inizio della legislatura. In particolare, si ridurrà la seconda aliquota Irpef, che dall’attuale 35 per cento passerà al 33% per i redditi fino a 50mila euro, con effetti pari a circa 9 miliardi di euro nel triennio.
La seconda aliquota scende dal 35% al 33%. Il beneficio, però, sarà limitato per chi ha redditi più alti.
Per finanziare la misura sono previsti 2,7 miliardi di euro all’anno, per un totale di circa 8 miliardi in tre anni. Lo sconto interesserà i contribuenti con redditi compresi tra 28 mila e 50 mila euro lordi annui, con un risparmio massimo di 440 euro all’anno, pari a circa 36 euro al mese.
Chi guadagna 30 mila euro lordi, invece, vedrà un vantaggio minimo: circa 40 euro in un anno, poco più di 3 euro al mese.
Carta Dedicata a te
La carta prepagata per le spese di prima necessità, nota come Carta Dedicata a te, sarà rifinanziata, con termini e modalità stabiliti da un successivo decreto, che arriverà il prossimo anno, a Manovra approvata. Attualmente l’importo si attesta a 500 euro, erogati tramite Postepay nominativa.
Bonus mamme lavoratrici potenziato
La Manovra di Bilancio 2026 prevede il potenziamento del bonus mamme, che passa da 40 a 60 euro al mese.
L’agevolazione è rivolta alle lavoratrici madri con un reddito annuo da lavoro non superiore a 40 mila euro, con l’obiettivo di sostenere la natalità e favorire la permanenza delle donne nel mondo del lavoro.
Nel dettaglio, il bonus spetta:
- alle madri con almeno due figli, fino al compimento del decimo anno di età del più piccolo;
- alle madri con tre o più figli, fino al compimento del diciottesimo anno del figlio minore.
Possono beneficiarne sia le dipendenti (a tempo determinato o indeterminato) sia le autonome e libere professioniste.
Viene inoltre confermata la proroga del congedo parentale retribuito all’80%.
Prima casa fuori dal calcolo Isee
Dal prossimo anno cambierà il modo in cui si calcola l’Isee, il valore che serve per accedere ai bonus sociali. La principale novità riguarda la casa di residenza: non sarà più conteggiata nel calcolo dell’indicatore, a patto che abbia un valore catastale fino a 100 mila euro (pari, sul mercato, a circa 300-400 mila euro).
L’obiettivo è evitare che l’abitazione principale pesi troppo sulla valutazione del reddito, così da rendere l’Isee più fedele alla reale condizione economica delle famiglie. In questo modo, più persone potranno rientrare tra i beneficiari delle agevolazioni, soprattutto chi vive nei piccoli comuni o nelle periferie.
Stop all’aumento dell’età per la pensione (non per tutti)
Per il biennio 2027-2028, il Documento programmatico di bilancio conferma l’aumento progressivo dell’età pensionabile legato all’aspettativa di vita. Dal 2027, infatti, l’innalzamento non sarà immediato: si passerà a 67 anni e un mese per andare in pensione, che diventeranno 67 anni e due mesi nel 2028 e tre mesi nel 2029.
Restano esclusi da questo adeguamento i lavoratori impegnati in mansioni gravose o usuranti.
Sul fronte dei costi, la spesa è stimata in 460 milioni di euro per il 2026, oltre 1,8 miliardi nel 2027 — anno di avvio dell’aumento — e circa 1,15 miliardi nel 2028.
Aumentano le pensioni minime
Dal 2026 ci saranno 20 euro mensili in più sulle pensioni minime, per un totale annuo di 260 euro. Come scritto nel testo infatti, Nell’ambito del processo di incremento delle pensioni per i soggetti in condizioni disagiate, a decorrere dal 1° gennaio 2026, l’importo degli assegni per i soggetti in condizioni disagiate, dal primo gennaio 2026, è incrementato mensilmente di 20 euro, pari ad un incremento annuo di 260 euro.
Ape sociale, Opzione donna e Quota 103
Nessuna conferma al momento sul rinnovo delle due opzioni di uscita da lavoro anticipata: Opzione donna e Quota 103. Nel testo è stata invece inserita la proroga di Ape sociale.
Per il triennio 2026-2028 il pacchetto delle pensioni vale 3,6 miliardi di euro e a incidere sarà perlopiù lo stop selettivo dell’aumento dell’età di pensionamento.
Il PDF della legge di bilancio 2026 da scaricare
Nel box qui in basso è possibile scaricare il testo bollinato dei 154 articoli che approderanno in Parlamento.
Aumento salari detassato
Con la legge di bilancio 2026 il governo si è concentrato sull’aumento dei contratti fino a 28mila euro, con la parte di aumento retribuzione che viene tassata del 5%. Misura retroattiva anche per il 2025. Meloni crede che questo possa dare un ulteriore stimolo al rinnovo dei contratti, anche dal punto di vista retributivo.
Rinnovo Assegno di inclusione
Come scritto nel DDL, l’Assegno di inclusione verrà rinnovato ancora nel 2026. Le regole sulla durata restano identiche: Il beneficio economico è erogato mensilmente per un periodo continuativo non superiore a diciotto mesi e può essere rinnovato, previa presentazione della domanda, per periodi ulteriori di dodici mesi. Allo scadere dei periodi di rinnovo di dodici mesi il beneficio è rinnovato, previa presentazione della domanda.
Come riportato nel documento: l’autorizzazione di spesa è incrementata di 380 milioni di euro per l’anno 2026, di 393 milioni di euro per l’anno 2027, di 397 milioni di euro per l’anno 2028, di 402 milioni di euro per l’anno 2029, di 406 milioni di euro per l’anno 2030, di 411 milioni di euro per l’anno 2031, di 416 milioni di euro per l’anno 2032 e di 422 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2033.
Bonus casa 2026
Il bonus ristrutturazioni viene confermato anche per il 2026. Restano quindi in vigore le attuali percentuali di detrazione: il 50% per gli interventi sulla prima casa e il 36% per le seconde abitazioni, in entrambi i casi con un tetto massimo di spesa di 96 mila euro per unità immobiliare.
Tra i lavori che continueranno a beneficiare del bonus rientrano gli interventi di manutenzione straordinaria, come l’installazione di ascensori o scale di sicurezza, la realizzazione o il miglioramento dei servizi igienici, la sostituzione di infissi e serramenti (anche con materiali o modelli diversi), il rifacimento di scale e rampe, i lavori per il risparmio energetico, la recinzione di aree private o la costruzione di scale interne. Restano comprese anche le opere di restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia.
Pace fiscale e rottamazione cartelle
Rottamazione di tutte le cartelle esattoriali fino al 2023, purché abbiano presentato la dichiarazione dei redditi. Questo è quanto approvato con la Manovra di bilancio 2026 in tema di debiti fiscali. Si parla di una platea di 16 milioni di persone.
Nove anni di rate tutte uguali e bimestrali. Si paga il capitale con gli interessi, senza sanzioni. Misura che fa esultare il ministro dei trasporti Matteo Salvini, che ne aveva fatto uno dei suoi cavalli di battaglia.
Cedolare secca Affitti brevi
Nel testo bollinato della manovra 2026 l’aumento dell’aliquota sulla cedolare secca al 26% sul primo immobile vale solo per chi si affida a intermediari immobiliari o portali online, resta invece al 21% per tutti gli altri.
Come spiegato all’articolo 7 del DDL “la riduzione dal 26 per cento al 21 per cento dell’aliquota della cedolare secca (…) per i redditi derivanti dai contratti di locazione breve relativi a una unità immobiliare individuata dal contribuente in sede di dichiarazione dei redditi, operi solo a condizione che, in relazione alla predetta unità immobiliare, durante il periodo d’imposta, non siano stati conclusi contratti tramite soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare, ovvero soggetti che gestiscono portali telematici, mettendo in contatto persone in cerca di un immobile con persone che dispongono di unità immobiliari da locare. Pertanto, nel caso in cui un immobile, durante il periodo d’imposta, sia stato locato sia tramite i soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare o tramite i soggetti che gestiscono portali telematici, sia senza avvalersi dei servizi resi da tali soggetti, tutti i redditi percepiti nel periodo d’imposta e derivanti dalle locazioni aventi ad oggetto il predetto immobile sono soggetti, in caso di opzione per il regime della cedolare secca, all’aliquota più elevata del 26 per cento”.
Contributo dalle banche
Nella Manovra di Bilancio 2026 scompare la tassa sugli extraprofitti, come richiesto da Forza Italia. Non sono previste misure specifiche per banche e assicurazioni, ma un insieme di interventi che dovrebbero garantire un gettito complessivo di circa 11 miliardi di euro: 4,3 miliardi per ciascuno dei primi due anni e 2,5 miliardi per il terzo.
Seguendo l’impostazione già adottata nel 2023, viene introdotta un’imposta del 27,5% (anziché del 40%) sugli utili che gli istituti di credito decidono di accantonare a riserva. In sostanza, le banche potranno scegliere se aderire o meno alla misura: chi vorrà distribuire utili ai soci dovrà versare allo Stato questa imposta del 27,5% per il prossimo triennio.
Il video della Conferenza stampa della Manovra di bilancio 2026
Al termine del vertice di governo, che ha approvato la Legge di bilancio 2026, la premier Giorgio Meloni, il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, il ministro Matteo Salvini e il vice-ministro Antonio Tajani, hanno tenuto una conferenza stampa, per illustrare le misure. A rispondere alla maggior parte delle istanze dei giornalisti è stato Giorgetti.
Ecco il video completo della conferenza: