L’esercito degli invisibili

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Negli ultimi giorni dell’anno che si è appena chiuso, l’Istat ha diffuso nuovi dati sul futuro demografico del paese presentando i risultati delle più recenti previsioni, riferite all’anno 2065, articolate secondo tre distinti scenari. L’evoluzione della popolazione attesa nello scenario “centrale” – come si afferma nel comunicato dell’Istituto – è il risultato di una dinamica naturale negativa (con i decessi che superano le nascite) e di una dinamica migratoria invece positiva. Su questi dati si è soffermata l’attenzione di diversi quotidiani che hanno sottolineato l’accentuarsi del processo di invecchiamento (già oggi gli ultra 65enni sono pari al 20,3 per cento del totale), il forte aumento del peso della popolazione straniera e le modifiche che potrebbero esservi a seguito della redistribuzione della popolazione sul territorio. Spetterà alla politica – è stato molto opportunamente osservato – adottare misure atte, se ritenuto necessario, a contrastare gli effetti evidenziati da proiezioni di così lungo periodo.

Problematiche con le quali ci si confronta da tempo, mi si dirà. Per restare all’ambito demografico (si fa per dire), la notizia che più mi ha colpito l’ho comunque letta su un settimanale che chiedeva di non dimenticare in questo periodo di festa chi vive in strada: homeless, tossicodipendenti, stranieri che chiedono asilo, ecc. Riferiva che si tratterebbe di circa 60 mila persone secondo la Federazione italiana organismi per le persone senza dimora.

E’ un dato certamente impressionante sul quale non si può non riflettere. Confesso che subito dopo non ho potuto però fare a meno di pensare, per pura deformazione professionale, al percorso seguito per pervenire a tale stima. Un po’ di navigazione su internet non ha prodotto in proposito risultati.

Mi sono consolato ricordando a me stesso che a breve potremo disporre dei risultati del recente censimento della popolazione. Almeno sul piano teorico è proprio da tale rilevazione che possiamo infatti attenderci sul punto risposte soddisfacenti. E’ bene comunque non nutrire grosse aspettative dal momento che la conta decennale ha sempre incontrato difficoltà nell’individuazione delle persone che formano quello che è stato definito non a caso “esercito degli invisibili”.

 

Antonio Cortese

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