Le allergie primaverili o pollinosi: sintomi, diagnosi e prevenzione

Redazione 19/04/14
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Ogni primavera si ripropone il tema delle pollinosi. Si intende con questo termine una malattia allergica causata dal contatto delle mucose di un paziente allergico con un polline della pianta  o erba, verso cui egli è sensibilizzato. La pollinosi è difatti la più classica delle malattie allergiche. Tutte queste manifestazioni cliniche (oculari, nasali e bronchiali) si presentano con periodicità stagionale, più frequentemente in primavera e in autunno, nei soggetti che sono diventati specificamente sensibili ai pollini di determinate famiglie di erbe o alberi. Si calcola che in Italia almeno il 10% della popolazione presenti manifestazioni cliniche di pollinosi. Questa patologia è più frequente nella seconda e terza decade di vita ma non è infrequente anche sopra i 60 anni di età. Non esistono , al riguardo, differenze significative tra i due sessi.

Oltre alle pollinosi primaverili esistono, in Italia, pollinosi invernali, rappresentate sopratutto dalle sensibilizzazioni a pollini di Cipresso, Betulla, Ontano, Nocciolo, Mimosa.

Le pollinosi primaverili sono invece costituite prevalentemente dalle sensibilizzazioni a Parietaria (erba vetriola), Graminacee, Oleacee (frassino o e olivo). Esistono, poi sensibilizzazioni estivo autunnali, più rare, da sensibilizzazioni nei confronti di Composite (come girasole e crisantemi) e Ambrosia (sopratutto al Nord Italia).

Le principali forme di pollinosi sono rinite allergica e asma bronchiale, patologie sostenute da un comune processo infiammatorio delle vie aeree , pertanto è frequente il riscontro di comorbilità rinite-asma (nel 40-80% dei pazienti con asma è presente rinite, mentre il 20-40% dei rinitici soffre di asma). Quando rinite ed asma coesistono è necessaria una strategia terapeutica combinata che consenta il controllo contemporaneo delle due patologie. I sintomi oculari sono associati quasi sempre a quelli nasali e sono rappresentati da prurito, lacrimazione e fotofobia; la mucosa congiuntivale appare edematosa ed iperemica.

Il presente articolo è firmato da Renato Ariano, esperto e allergologo.

Ma che cosa è il polline ?

Le piante producono i granuli di polline per riprodursi. In effetti i pollini costituiscono gli elementi riproduttivi maschili della piante.

In alcune specie, la pianta utilizza il medesimo polline proveniente dai propri fiori per auto fecondarsi. In altri tipi di piante deve avvenire, invece, una impollinazione incrociata, ovvero , al fine che avvenga la fecondazione il polline deve essere trasferito dal fiore di una pianta a quello di un’altra pianta della stessa specie. In alcuni casi questo avviene per azione del vento (impollinazione anemofila) , mentre, in altri casi sono gli insetti fare questo lavoro al posto del vento (impollinazione entomofila).

I pollini anemofili sono prodotti da piante che li producono piccoli, leggeri ed idonei al trasporto via aerea. In questa maniera il polline può volare molto lontano. Campioni di polline di ambrosia sono stati raccolti 400 miglia lontano dalla loro origine. Al largo e di due miglia in aria. A causa della grande dispersione la natura ha disposto che le piante anemofile producano grandi quantità di polline. Una singola pianta di ambrosia è in grado di produrre addirittura un milione di granuli di polline al giorno .

Il monitoraggio continuo delle concentrazioni di pollini nell’aria si rivela pertanto uno strumento importante nel controllo e nella prevenzione della malattie da pollini. Il monitoraggio pollinico viene svolto da appositi centri di campionamento che utilizzato apparecchiature speciali (spore e pollen trap) che aspirano 24 ore su 24 l’aria atmosferica e campionano il numero di pollini presenti per metro cubo d’aria. Questa attività viene anche chiamata “monitoraggio aerobiologico” e la disciplina che si occupa di questo viene denominata “Aerobiologia”.

Nella diagnosi delle forme allergiche il monitoraggio pollinico servirà per correlare le presenze polliniche con l’anamnesi del paziente, inoltre per correlare le medesime alle risposte dei tests diagnostici.

Per la prevenzione delle malattie in quanto dal monitoraggio pollinico si potranno ricavare criteri di previsione di fioritura. Questi saranno differenziati per zone geografiche e potranno essere definiti, per zone e per diverso tipo di polline, solo dopo un certo numero di anni di campionamento e con opportuna correlazione con i dati meteo.

Per il controllo clinico la conoscenza delle concentrazioni di determinati pollini potranno essere di aiuto per valutare le variazioni di diversi parametri clinici e di laboratorio e per la valutazione delle variazioni della sintomatologia dei pazienti.

Nel campo della terapia il monitoraggio pollinico sarà utile guida ad un adeguato trattamento farmacologico ed una modulazione dei dosaggi di immunoterapia specifica.
L’A.A.I.T.O. (Associazione Allergologi e Immunologi Territoriali ed Ospedalieri) costituitasi nel 2002 ha istituito, al proprio interno una Sezione di “Aerobiologia, Ecologia e Prevenzione ambientale” che gestisce a sua volta una Rete Italiana di Monitoraggio Atmosferico dei pollini e delle spore fungine. Responsabile della Sezione è il dr. Renato Ariano.

La rete di monitoraggio AAITO aveva cominciato la propria attività molti mesi prima della sua costituzione ufficiale (col Congresso di Fondazione dell’AAITO), nel gennaio 2002. Nel corso degli anni la Rete è cresciuta accogliendo le adesioni di 30 Centri di Campionamento, tutti strettamente collegati a centri Allergologici. Il collegamento diretto a Servizi di Allergologia sottolinea le finalità prevalentemente allergologiche della rete, orientate alla prevenzione, alla diagnosi e alla terapia delle allergopatie da inalanti. I Centri sono distribuiti su tutto il territorio nazionale e sono stati scelti in base a criteri più qualitativi che quantitativi.I dati forniti dai diversi Centri vengono elaborati per macro aree climatiche, nell’ambito delle quali gli aero allergeni presentano uniformità di presenze. Con questa metodologia si ottengono valori medi, provenienti da più stazioni; si eliminano così eventuali errori di campionamento del singolo centro oppure si annullano gli imprevisti legati a interruzioni temporanee del campionamento nella singola sede. In questa maniera i dati elaborati dalla rete diventano più significativi dei dati di una singola stazione.

I Centri della Rete AAITO utilizzano tutti le medesime tecniche di campionamento (che sono oramai codificate da decenni, in Letteratura), impiegando campionatori volumetrici tipo Hirst. Questi campionatori, collocati ad almeno 20 metri di altezza dal suolo, con esposizione ai quattro venti, funzionano 24 ore su 24.
I centri sono collegati tra di loro via Internet ed ogni settimana conferiscono i dati alla banca dati. Questi sono disponibili per il pubblico, sotto forma di “Bollettino del polline “ sul sito : www.pollinieallergia.net.

Attualmente il sito fornisce anche una applicazione app per smartphone che fornisce lo stesso servizio sul proprio telefono. L’applicazione è scaricabile dal sito www.pollinieallergia.net

In questa maniera ogni paziente allergico ai pollini potrà controllare , in tempo reale, la situazione del polline al quale egli risulta sensibilizzato. L’AAITO fornisce questo servizio per i pazienti allergici accanto a una attività di divulgazione sanitaria presente sui suoi siti collegati www.aaito.it e www.pollinieallergia.net

L’AAITO collabora anche con le associazioni pazienti come Federasma Onlus, dedicate all’assistenza ai pazienti asmatici ed allergici e recentemente il dr Renato Ariano, responsabile del sito, ha anche pubblicato un libro divulgativo sulle malattie allergiche “IL VENTO E’ UN’AUTOSTRADA PER POLLINI”, edito da Edizioni Leucotea, dedicato ai bambini e i cui diritti d’autore andranno a beneficio dell’associazione Federasma Onlus. Il libro è disponibile sul sito www.autostradaperpollini.it o su http://www.edizionileucotea.it/it/

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