Dalla lettura dei testi del ddl costituzionale approvato dal governo Berlusconi e del ddl approvato dal governo Lombardo, riportati in appendice, emerge un dato dai risvolti ai limiti del paradosso. Entrambi i ddl evidenziano la necessità che l’attuale sistema istituzionale non possa fare a meno di un livello intermedio. A questo punto sorge spontanea una domanda, alla quale il citato approfondimento tenterà di rispondere: se non è in discussione l’esigenza di mantenere un livello istituzionale intermedio nel sistema delle autonomie locali, quali vantaggi si avrebbero nel privare le attuali province solamente dell’autonomia politica e territoriale di cui godono e, di conseguenza, della necessaria copertura costituzionale?
La faccia intermedia del Leviatano
Sono un Funzionario Direttivo della Regione Siciliana, laureato in Scienze Politiche, che opera nel campo delle politiche pubbliche da 25 anni. Lo faccio quotidianamente nell’esercizio della funzione che esercito in seno alla Soprintendenza BB.CC.AA di Enna. L’ho fatto per 20 anni anche nella qualità di Consigliere Provinciale e di Presidente del Consiglio Provinciale di Enna. E poiché l’esperienza professionale che ho maturato sul campo presentava evidenti lacune sotto il profilo dell’approfondimento e della ricerca scientifica dei temi periodicamente trattati, ho deciso di chiedere il supporto dell’Università Kore di Enna nella quale ho collaborato per diversi anni come Cultore di Politiche pubbliche e di Diritto Pubblico. Da qui lo stimolo costante a studiare i fenomeni delle politiche pubbliche, con particolare riferimento alla fase decisoria, attraverso l’elaborazione e pubblicazione di saggi aperti al confronto, finalizzati a monitorare le dinamiche dei poteri pubblici e, pertanto, ad apprezzare il livello qualitativo del sistema democratico.