Brutti presagi per le richieste di rivalutazione delle pensioni bloccate dalla Riforma Fornero: l’Inps ha infatti respinto le domande di restituzione degli arretrati 2012 e 2013 per pensioni superiori a sei volte il minimo (con comunicazione n. 53/2017). Sembrerebbero destinate a non trovare soddisfazione le richieste dei pensionati che si basano sulla sentenza n. 70/2015 della Corte Costituzionale, o almeno una parte. Tuttavia, laddove il rimborso fosse concesso, verrebbe comunque restituita solo una percentuale delle somme richieste.
Rimborso Rivalutazione pensione: a chi spetta?
Innanzitutto, è bene precisare chi siano gli interessati alla questione: si tratta dei cittadini ai quali la Riforma Fornero (art. 24, comma 25 del Decreto-Legge n. 201/2011) ha inibito il rimborso degli arretrati sulla pensione. Questo rimborso, in particolare, sarebbe dovuto per la rivalutazione monetaria avvenuta tra il 2012 e il 2013.
- Per saperne di più, leggi: Pensioni, oggi la scadenza per ottenere il rimborso dall’Inps
Nello specifico, la riforma Fornero stabiliva la sospensione per due anni della rivalutazione di tutte le pensioni di importo superiore a tre volte il trattamento minimo Inps. Con sentenza n. 70/2015, la Corte Costituzionale aveva però successivamente decretato l’illegittimità di tale provvedimento, costringendo il governo a varare una nuova legge in merito.
Rimborso pensioni: a quanto ammonta?
L’intervento legislativo c’è stato, ma non ha avuto l’esito sperato. Infatti, il Decreto-Legge n. 60/2015, c.d. Decreto Poletti, ha stabilito che solo i cittadini che ricevono una pensione di importo fino a tre volte il minimo hanno diritto al 100 per cento della rivalutazione inizialmente prevista per gli anni 2012 e 2013.
Per tutti gli altri cittadini la restituzione è parziale:
- Se la pensione è fino a 4 volte il minimo, il pensionato ha diritto al 40% della rivalutazione;
- Se la pensione è fino a 5 volte il minimo, il pensionato ha diritto al 20% della rivalutazione;
- Se la pensione è fino a 6 volte il minimo, il pensionato ha diritto al 10% della rivalutazione;
- Se la pensione è oltre 6 volte il minimo, il pensionato non ha diritto a nessuna rivalutazione.
Oltretutto, la rivalutazione è concessa nella misura del 20 per cento per il 2014 e il 2015 e del 50 per cento dal 2016 in poi.
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Corte Costituzionale Bis: è legittimo il rimborso solo parziale?
A tal proposito, era stata sollevata un’ulteriore questione di legittimità dinanzi alla Corte Costituzionale, rispetto alla conformità del suddetto Decreto Legge 2015. Sono numerosi i ricorsi presentati alla Corte da parte dei pensionati interessati, messi in all’erta anche da alcuni dei maggiori sindacati italiani. Nel caso in cui la Corte si pronunciasse a favore dell’illegittimità della disciplina, forse potrebbe essere messa in discussione la replica da parte dell’Inps.
La risposta dell’Inps: nessun rimborso integrale
Nel frattempo, infatti, con il recente messaggio n. 53/2017, l’Istituto ha chiarito che gli importi arretrati relativi alle pensioni superiori a sei volte il minimo non saranno restituiti. Questo, come visto sopra, in ottemperanza al DL n. 60/2015, che in questi casi esclude il rimborso di quanto dovuto nel 2012 e nel 2013.
Rimborso Pensione: altro impedimento
Tuttavia, solo chi ha presentato ricorso entro lo scorso 31 dicembre 2016 ha speranza di ottenere il rimborso: infatti, impedimento aggiuntivo è la prescrizione del diritto ai ratei pensionistici. Questo si prescrive in cinque anni, e come tale per il biennio 2012-2013 risulta prescritto. L’invio del ricorso entro fine anno, infatti, costituiva anche interruzione della prescrizione del diritto.
- Sull’argomento anche: Pensioni, come ottenere il rimborso? Scadenza 31 dicembre 2016
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