In tal senso, l’articolo 1 del testo approvato prevede il taglio del 50% dei rimborsi: dai 182 attuali si passa a 91 milioni. Il ddl, che diventerà legge dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale tra quindici giorni, stabilisce anche che i 165 milioni dell’ultima tranche di rimborsi elettorali siano ‘girati’ ai terremotati. 187 i si, contro 17 no e 22 astenuti per una chiara presa di posizione: a favore si sono schierati Pd, Pdl, Api e Udc, mentre contro Idv e Antonio Del Pennino (Pri), con l’astensione programmata della Lega.
D’ora in poi i partiti, per beneficiare dei finanziamenti, dovranno ottenere il 2% alla Camera o avere almeno un eletto. Non solo: servirà un preciso atto costitutivo e anche uno statuto conforme ai principi democratici nella vita interna, con particolare riguardo alla scelta dei candidati, al rispetto delle minoranze, ai diritti degli iscritti. Gli investimenti consentiti – e qui si torna agli scandali sopracitati, alla Tanzania e alla Lega… – saranno in soli titoli di Stato emessi da paesi dell’Ue, con divieto assoluto di affitti o acquisti a titolo oneroso di immobili da parte di deputati europei, nazionali o regionali. La legge prevede infine detrazioni fiscali per le erogazioni a favore di partiti e movimenti politici da parte di privati: in pratica, se voglio finanziare un qualsiasi partito, potrò avere una detrazione del 24% per il 2013 e del 26% dal 2014.
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