Grillo avrebbe perso? Risibile falso storico!!!

 

MKGandhi

La vera disobbedienza civile è uno stato di ribellione pacifica …

La disobbedienza civile è un diritto innato dei cittadini, non possiamo rinunciarvi senza cessare di essere uomini…
La non violenza è la più grande forza a disposizione dell’umanità …

 

Non sono una grillina. Né una pidiessina, né una sellina, né una pidiellina, né alcuna delle caselle politiche attualmente in voga.
Troppo libera e libertaria per ritrovarmi incatenata in alcuna celletta formale.

Sono solo una persona intellettualmente onesta. E, soprattutto, culturalmente attenta a quanto mi gravita attorno.
Sono due banalissime caratteristiche personali … ma esattamente quelle che oggi mi impongono di gridare a viva voce – con quanto fiato mi ritrovo in gola – la mia personale, morale e “politica”, ribellione contro l’inammissibile attacco mediatico a Beppe Grillo in ordine alla sua presunta “sconfitta” nella giornata di ieri, domenica 21 aprile 2013.
Attacco culturalmente ingiusto ma, ancor prima, palesemente difforme dal vero.

– Grillo “sconfitto” sol perché si è preoccupato di possibili disordini di piazza ed ha preferito smorzare i toni?
– Grillo “sconfitto” nonostante lo aspettassero in piazza migliaia e migliaia e migliaia di giovani, studenti, professionisti, pensionati e casalinghe, legittimamente e pacificamente manifestanti contro un ormai deviato sistema politico all’insegna degli accordi di salotto?
– Grillo “sconfitto” perché ha detto non siamo coglioni siamo ghandisti?

Quello che è successo ieri a Roma, domenica 21 aprile 2013, è la vera vittoria di Grillo!
La dimostrazione che ci ha visto giusto, che i suoi simpatizzanti non sono affatto nickname liberamente manipolabili sul web, né black bloc abituati a distruggere le vetrine dei negozi.

La manifestazione pacifica che si è svolta a Roma – serena manifestazione di massa falsamente sottovalutava dagli organismi di stampa – è la prova fisica, fatta di braccia, gambe, capelli biondi, neri e rosso tiziano, che esiste un’Italia che rivendica, legittimamente e quietamente, i propri diritti costituzionalmente garanti:
– il diritto di “riunirsi pacificamente e senz’armi anche in luogo aperto al pubblico” (art. 17 Cost.)
– il diritto “di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale” (art. 18 Cost.);
– il diritto “di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione” (art. 21 Cost.).

O forse abbiamo dimenticato la nostra Italia dei movimenti studenteschi del ’68, o la Cina di piazza Tienanmen, o l’India di Ghandi.
Ma siamo davvero ridotti a questo punto? Che “vince” solo il deputato in giacca e cravatta che siede comodamente la poltrona di Bruno Vespa? O quello che paga le televisioni (quando non sono sue) per fare incetta di voti nei talk show?
Dove sono andate a finire le campagne elettorali – quelle vere, di politici veri, di gente come i nostri nonni e bisnonni – a suon di storici comizi di piazza?
… e quegli uomini di una volta, in grado di trascinare le piazze, con la propria dialettica, sui palchi di quartiere?

Beppe Grillo – che piaccia o no – è un uomo (e chi se ne frega se più o meno simpatico, più o meno accattivante) che riesce a farsi ascoltare. Perché, evidentemente, riesce ad arrivare al cuore e alla testa della gente ….
E’ questa la verità che si vuole disconoscere. Perché è certamente più comodo parlare di comico, antidemocratico, fascista
Ed è soprattutto quest’ultima l’anti-verità di chi lo teme, rendendosi realmente conto di quanto rappresenti un fortissimo avversario politico ….

La vittoria di ieri è anche di Beppe Grillo, ma non solo la sua.
E’ della gente che sta recuperando il coraggio di scendere in piazza senza paura di essere tacciata quale “manifestante facinoroso”.
Che è anche – forse – l’unico torto di Grillo: l’eccesso di preoccupazione di essere additato come un aizzatore di popolo.

La gente di piazza non è cattiva, non è violenta, non è da temere, non è pericolosa.
Ce lo ha insegnato proprio quel Gandhi richiamato ieri da Grillo.
E ce lo ha insegnato – storia alla mano – quello sparuto manipolo di milioni di diseredati indiani che, insieme a Gandhi, è semplicemente riuscito a prendere a calci in culo un intero impero britannico ….

Franzina Bilardo

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