Così, introducendo il primo faccia a faccia tra i militanti democratici dopo il trauma delle elezioni, che dovevano segnare il gran ritorno del centrosinistra al governo e che, invece, hanno provocato uno tsunami in Parlamento, al quale, tuttora, non si intravede una via d’uscita.
Per trovare uno sbocco allo stallo istituzionale che si prospetta a partire dalla prossima settimana, quando si riuniranno le Camere per aprire ufficialmente la Legislatura, allora Bersani ha proposto 8 punti per un accordo programmatico al MoVimento 5 Stelle. Vediamoli dettagliatamente, nella versione integrale in cui sono stati presentati.
Punto 1. Fuori dalla gabbia dell’austerità
Il governo italiano si fa protagonista attivo di una correzione delle politiche europee di stabilità. Una correzione irrinunciabile dato che dopo 5 anni di austerità e di svalutazione del lavoro i debiti pubblici aumentano ovunque nell’eurozona. Si tratta di conciliare la disciplina di bilancio con investimenti pubblici produttivi e di ottenere maggiore elasticità negli obiettivi di medio termine della finanza pubblica. L’avvitamento fra austerità e recessione mette a rischio la democrazia rappresentativa e le leve della governabilità. L’aggiustamento di debito e deficit sono obiettivi di medio termine. L’immediata emergenza sta nell’economia reale e nell’occupazione
Punto 2. Misure urgenti sul fronte sociale e del lavoro
Pagamenti della Pubblica Amministrazione alle imprese con emissione di titoli del tesoro dedicati e potenziamento a trecentosessanta gradi degli strumenti di Cassa Depositi e Prestiti per la finanza d’impresa.
Allentamento del Patto di stabilità degli Enti locali per rafforzare gli sportelli sociali e per un piano di piccole opere a cominciare da scuole e strutture sanitarie. Programma per la banda larga e lo sviluppi dell’Ict.
Riduzione del costo del lavoro stabile per eliminare i vantaggi di costo del lavoro precario e superamento degli automatismi della legge Fornero.
Salario o compenso minimo per chi non ha copertura contrattuale.
Avvio della universalizzazione delle indennità di disoccupazione e introduzione di un reddito minimo d’inserimento.
Salvaguardia esodati.
Avvio della spending review con il sistema delle autonomie e definizione di piani di riorganizzazione di ogni Pubblica Amministrazione. Riduzione e redistribuzione dell’Imu secondo le proposte già avanzate dal Pd.
Misure per la tracciabilità e la fedeltà fiscale, blocco dei condoni e rivisitazione delle procedure di Equitalia.
Ciascun intervento sugli investimenti e il lavoro sarà rafforzato al Sud, anche in coordinamento con i fondi comunitari.
Punto 3. Riforma della politica e della vita pubblica
Norme costituzionali per il dimezzamento dei Parlamentari e per la cancellazione in Costituzione delle Province.
Revisione degli emolumenti di Parlamentari e Consiglieri Regionali con riferimento al trattamento economico dei Sindaci.
Norme per il disboscamento di società pubbliche e miste pubblico-private.
Riduzione dei costi della burocrazia con revisione dei compensi per doppie funzioni e incarichi professionali.
Legge sui Partiti con riferimento alla democrazia interna, ai codici etici, all’accesso alle candidature e al finanziamento.
Legge elettorale con riproposizione della proposta Pd sul doppio turno di collegio.
Punto 4. Voltare pagina sulla giustizia e sull’equità
Legge sulla corruzione, sulla revisione della prescrizione, sul reato di autoriciclaggio.
Norme efficaci sul falso in bilancio, sul voto di scambio e sul voto di scambio mafioso.
Nuove norme sulle frodi fiscali
Punto 5. Legge sui conflitti di interesse, sull’incandidabilità, l’ineleggibilità e sui doppi incarichi
Le norme sui conflitti di interesse si propongono sulla falsariga del progetto approvato dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera nella XV Legislatura che fa largamente riferimento alla proposta Elia-Onida-Cheli-Bassanini
Punto 6. Economia verde e sviluppo sostenibile
Estensione del 55% per le ristrutturazioni edilizie a fini di efficienza energetica.
Programma pubblico-privato per la riqualificazione del costruito e norme a favore del recupero delle aree dismesse e degradate e contro il consumo del suolo.
Piano bonifiche.
Piano per lo sviluppo delle smart grid.
Rivisitazione e ottimizzazione del ciclo rifiuti (da costo a risorsa economica). Conferenza nazionale in autunno.
Punto 7. Prime norme sui diritti
Norme sull’acquisto della cittadinanza per chi nasce in Italia da genitori stranieri e per minori nati in Italia.
Norme sulle unioni civili di coppie omosessuali secondo i principi della legge tedesca che fa discendere effetti analoghi a quelli discendenti dal matrimonio e regola in modo specifico le responsabilità genitoriali.
Punto 8. Istruzione e ricerca
Contrasto all’abbandono scolastico e potenziamento del diritto allo studio con risorse nazionali e comunitarie.
Adeguamento e messa in sicurezza delle strutture scolastiche nel programma per le piccole opere.
Organico funzionale stabile, piano per esaurimento graduatorie dei precari della scuola e reclutamento dei ricercatori
Queste, le condizioni di Pier Luigi Bersani per un accordo. Qualche tempo fa, a strettisssima successione dalle urne, Beppe Grillo aveva invece avanzato sul proprio blog una carta di 5 punti per un eventuale accordo, con la postilla che il governo fosse però formato solo da membri del MoVimento 5 Stelle o della galassia grillina. Ecco dunque i provvedimenti dichiarati irrinunciabili da Grillo:
1) Abolizione dei finanziamenti pubblici ai partiti
2) Nuova legge elettorale
3) Elezione del Presidente della Repubblica su un nome gradito al M5S
4) Legge sul conflitto di interesse
5) Reddito di cittadinanza per tutti i disoccupati
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