Politiche 2013, sondaggi: Grillo cresce ancora, Pd e Berlusconi vicini

Sono molteplici le incognite che gravano sulle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013. Riuscirà Berlusconi a compiere l’ennesima rimonta miracolosa? Chi otterrà la maggioranza al Senato? Quale schieramento uscirà vincitore dalla sfida in regioni cruciali come Lombardia, Campania e Sicilia?

Tutto materiale, oggi, per indagini demoscopiche, non di rado in disaccordo, che cercano però di individuare una possibile linea di continuità tra i comportamenti dei candidati, le reazioni del corpo elettorale e il generale clima politico nel Paese.

Difficile azzardare previsioni certe, dunque. Ancor più arduo, se vogliamo, è cercare di misurare la possibile portata del MoVimento 5 Stelle di Beppe Grillo, la vera novità di queste elezioni.

Alla prima chiamata nazionale, il popolo della rete, allevato dal comico genovese sul suo famosissimo blog, arriva dunque a contarsi integralmente per la prima volta e promette di contagiare con il proprio “virus” – come lo chiama lo stesso Grillo – anche i palazzi delle istituzioni centrali, dopo alcune importanti affermazioni sul piano locale.

Su un punto tutte le case di rilevazione degli orientamenti di voto sono unanimi: il MoVimento 5 Stelle, in corsa solitaria, riuscirà abbondantemente a superare le soglie di sbarramento, sia alla Camera – su scala nazionale – che al Senato – per via regionale, portando in Parlamento decine di suoi affiliati.

Diamo un’occhiata all’ultimo sondaggio divulgato da Tecné per conto di SkyTg24: la formazione politica guidata da Grillo è data al 15,7%, in crescita di mezzo punto nell’arco di pochissimi giorni. Secondo Datamonitor, invece, la crescita sarebbe pari a 0,7% in una sola settimana. Merito, sicuramente, dell’intensivo Tsunami Tour che il comico sta portando in giro per le piazze d’Italia, con pieni di folla a ripetizione.

Allargando il campo, notiamo che anche Tecné assegna al Pd una quota inferiore del 30%, mentre il Pdl sfonda quota 20%, a suggello di un mese di invasione mediatica da parte di Berlusconi. I due schieramenti sono ormai distanziati da un misero 5%, che certifica l’affanno di Bersani e i suoi.

Tra le due coalizioni, però, un tempo incarnazione di un mai compiutamente realizzato bipolarismo, si fa sempre più largo l’epidemia grillina, che tiene lontana la Scelta Civica di Mario Monti, ferma al 9,5%.

A certificare la risalita dei 5 Stelle, l’andamento del consenso registrato anche dall’istituto Demopolis, che per L’Espresso accerta come, dall’ottobre 2011, il soggetto politico guidato dal duo Grillo-Casaleggio sia passato dal 3,3% al 16%, con picco addirittura del 20% lo scorso novembre, all’indomani delle elezioni siciliane, dove il candidato Cancelleri insidiò fortemente i due poli maggiori.

Quanto il bacino del MoVimento 5 Stelle possa crescere da qui a venti giorni, è un vero rebus: potendo contare su una base di sostenitori mista, tra militanti veri e semplici delusi dalla politica tradizionale, sapientemente intercettati, il MoVimento di Grillo pare avere le carte in regola per scompaginare i piani degli altri competitor.

Con una percentuale di indecisi che si situa ancora attorno al 30% – oltre 12 milioni di elettori – la lista del comico pare quella più attraente per i votanti non posizionati, perché rappresenta, più di ogni altro, l’idea di una rottura netta con un passato, agli occhi degli Italiani, fallimentare. Circa il 67% dei simpatizzanti grillini, infatti, afferma di preferire i 5 Stelle per rinnovare le istituzioni ed eliminare gli sprechi della politica.

Una posizione, senza dubbio affine alle ragioni per cui una fetta così ampia dell’elettorato si dichiara tuttora propensa all’astensione o insicura sul destinatario della propria preferenza. Da notare, peraltro, che un votante su cinque è propenso a esercitare il suo diritto-dovere, senza aver ancora deciso quale simbolo barrare in cabina.

C’è, però, il fattore dell’inesperienza a pesare. I candidati al Parlamento per il MoVimento 5 Stelle non vantano certo un cursus honorum in fatto di responsabilità politica: secondo alcuni, ciò rappresenta un valore aggiunto, per altri, invece, si tratta di un elemento che peserà sull’attività parlamentare degli eletti a 5 Stelle.

Senza dubbio, Grillo e i suoi sono lanciatissimi al debutto nazionale: del resto, se gli altri partiti continueranno con teatrini arcinoti da vent’anni, la strada per i 5 Stelle non può che essere spianata. Metabolizzate le uscite infelici su Casa Pound, o, ancora, gli episodi controversi sugli ex Salsi e Favia, insomma, il MoVimento 5 Stelle torna alla ribalta in tempo perfetto per mettere in bacheca, il 25 febbraio prossimo, uno storico risultato. Anzi, come direbbe il leader-comico, un vero e proprio boom.

Francesco Maltoni

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