Per ricapitolare come funziona il bonus mobili, è necessario ricordare che l’agevolazione è stata introdotta al fine di rilanciare il settore dell’arredamento e degli elettrodomestici, in difficoltà dopo la coda della crisi, specialmente negli ultimi due anni.
Secondo le iniziali previsioni del bonus, lo sconto si applica entro un tetto pari a 10mila euro, i quali andranno dilazionati entro dieci rate annuali. Il bonus era stato varato in seguito delle previsioni agevolate per ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche e la recente legge di stabilità 2014 aveva corretto la norma, affermando che, in ogni caso, il bonus non avrebbe potuto oltrepassare il tetto dei 10mila euro di spesa, in riferimento, comunque, alle spese effettuate nel corso del 2014, dunque escluse dalla dichiarazione dei redditi corrente in relazione all’anno passato.
Ora, invece, nel piano casa, l’ennesimo dietrofront, quasi all’improvviso: non vige più il tetto di spesa al pari delle riqualificazioni effettuate dal contribuente nello stesso immobili in cui si chiede l’agevolazione su mobili ed elettrodomestici.
Bonus mobili 2014: info utili
Così, i margini temporali rimango i seguenti:
interventi di ristrutturazione o riqualificazione energetica successivi al 26 giugno 2012
Acquisto di mobili ed elettrodomestici tra 6 giugno 2013 e 31 dicembre 2014
A fare fede saranno le date dei bonifici o di pagamento con la carta di credito (una circolare dell’Agenzia delle Entrate ha infatti confermato anche quest’ultima tipologia di pagamenti per godere dell’agevolazione), mentre non saranno ammessi pagamenti in contanti o assegni.
A questo proposito, va ricordato che il fisco ha comunque ristretto il campo in cui è possibile accedere allo sconto per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici alla manutenzione straordinaria, e non a tutti gli interventi effettuai all’immobile.
Parola alla Camera
Ora, il tutto andrà confermato, comunque, dalla Camera dei deputati: il Senato, infatti, ha votato a favore del Piano casa del ministro Lupi, ma per la conversione definitiva manca ancora il sigillo di Montecitorio.
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