Decreto Covid Gennaio: nuova stretta, divieti e regole spostamenti fino al 5 marzo

Nuove stretta anti-covid dal 16 gennaio al 5 marzo 2021. Esordisce anche la zona bianca

Chiara Arroi 14/01/21
“Sta arrivando un’impennata” di contagi, “dopo Gran Bretagna, Irlanda, Germania sta arrivando anche da noi: non sarà facile, dobbiamo fare ancora dei sacrifici”. Con queste parole, promunciate al Tg3, il premier Giuseppe Conte aveva avvertito tutti sull’imminente arrivo del Decreto Covid Gennaio, sulla nuova stretta anti-covid, dopo quella natalizia, su tutto il territorio nazionale.

E così è stato. Le restrizioni introdotte dall’11 al 15 gennaio lasciano il posto alle nuove regole su chiusure, spostamenti e divieti rinforzati, decisi con il Nuovo Decreto approvato dal Consiglio dei ministri. Farà da cornice al nuovo Dpcm del 16 gennaio.

In una nota Palazzo Chigi informa infatti che “Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro della salute Roberto Speranza, ha approvato un decreto-legge che introduce ulteriori disposizioni urgenti per il contenimento della diffusione del COVID-19.

Prima decisione (anticipato già dal ministro Speranza davanti al Parlamento, che poi ha approvato la mozione), è la proroga dello stato d’emergenza al 30 aprile 2021. Significa che le misure finalizzate alla prevenzione del contagio possono essere adottate o confermate fino a questa data.

Decreto Covid Gennaio: durata nuove regole 

La gravità della situazione epidemiologica ha spinto il governo a darsi un orizzonte un po’ più lungo questa volta. I nuovi divieti anti-contagio ci accompagnano infatti fino a marzo. Le nuove regole introdotte dall’ultimo Decreto Covid sono valide dal 16 gennaio al 5 marzo 2021. 

Decreto Covid Gennaio: divieto spostamenti

Primo divieto vale per gli spostamenti. In particolare nel testo del nuovo provvedimento viene precisato che è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. E’ comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.

In pratica restano vietati gli spostamenti tra Regioni, per ora fino al 15 febbraio.

Decreto Covid Gennaio: visite a parenti e amici

Entrando nella sfera della socialità, è consentito spostarsi verso un’altra abitazione privata abitata, tra le ore 5 e le 22 (gli orari del coprifuoco), a un massimo di due persone ulteriori a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione. E lo si può fare una sola volta al giorno.

Nel limite massimo di 2 persone non sono inclusi i minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi. In pratica le 2 persone che vanno a trovare parenti o amici possono portare con sè i minori di 14 anni su cui esercitano la responsabilità genitoriale.

Questo spostamento in visita, può avvenire entro questi limiti:

  • all’interno della stessa Regione, in area gialla,
  • all’interno dello stesso Comune, in area arancione
  • in area rossa, fatto salvo quanto previsto per gli spostamenti dai Comuni fino a 5.000 abitanti.

Decreto Covid Gennaio: nuova area bianca 

Questa news viene confermata.  E’ stata istituita una area “bianca”, nella quale si collocano le Regioni con uno scenario di “tipo 1”, un livello di rischio “basso” e una incidenza dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti.

In area “bianca” non si applicano le misure restrittive previste dai decreti. E’ una sorta di liberi tutti.

Decreto Covid Gennaio: regole locali e negozi

Per quanto riguarda le regole su aperture e chiusure di bar, ristoranti, pasticcerie, altri locali e negozi, restano quelle in vigore ora nelle zone gialle, arancioni e rosse.

Decreto Covid Gennaio: le sanzioni

Salvo che il fatto costituisca reato, il mancato rispetto delle misure di contenimento viene punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 400 a euro 3.000.

Per locali che non rispettano le norme viene inoltre aggiunta sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attivita’ da 5 a 30 giorni. 

(Foto d’archivio governo.it)

Chiara Arroi

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