Cominciamo proprio dalle vetture di servizio, settore nel quale l’Italia vanta un poco invidiabile primato, che la porta a oltrepassare anche Stati ben più estesi e popolosi come, ad esempio, gli Usa o la Francia. Dopo la stretta dello scorso anno arrivata con il governo Monti, ora Enrico Letta e i suoi ministri impongono nuove misure drastiche sulle auto blu, prorogando al 31 dicembre 2015 il limite entro cui saranno proibiti nuovi acquisti, oltre all’impossibilità di dare vita a contratti di locazione finanziaria.
Non solo il parco automobili, ma anche le spese destinate ai mezzi già in dotazione andranno ridotte all’osso, con tagli previsti agli esborsi per la manutenzione, il noleggio, l’esercizio di autovetture e l’acquisto. Il tetto sarà dell’80% del budget stanziato per il 2013: per chi trasgredisce, arriverà l’annullamento del contratto, oltre alla violazione disciplinare per il responsabile e una sanzione per l’ente di 5mila euro.
Passando, invece, all’ambito delle consulenze, vediamo come il governo Letta abbia preparato una cura tutt’altro che discorde rispetto a quella delle auto blu. Stretti controlli verranno disposti anche sugli esborsi previsti per studi e incarichi esterni, ma non solo: anche gli affidamenti ai dipendenti saranno soggetti al regime del 90% massimo di spesa rispetto a quella del 2013. Come per le auto, chi sfonda il limite consentito vedrà annullarsi i contratti posti in essere, oltre al provvedimento disciplinare e la sanzione pecuniaria. Esclusi, comunque università, fondazioni di ricerca, e tutti quegli incarichi collegati alla regolamentazione del settore finanziario.
Altre novità rilevanti contenute nei decreti PA del governo, son l‘istituzione dell’Agenzia per la coesione territoriale e i fondi Ue, che avrà il compito di monitorare regolarmente l’attuazione delle politiche di coesione e, soprattutto, il corretto utilizzo dei fondi strutturali europei. Infine, viene dato il via anche al sistema di tracciabilità dei rifiuti (Sistri): si parte il primo ottobre con i gestori dei rifiuti pericolosi, mentre i produttori, enti e imprese potranno attendere fino al 3 marzo 2014 con i soliti registri cartacei.
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