Dal primo gennaio, insomma, nei concorsi indetti dagli enti pubblici, statali e non solo, il 50% dei posti saranno riservati a ex dipendenti – o attuali subordinati – della pubblica amministrazione che abbiano svolto almeno 3 anni di servizio negli ultimi 5 e ancora sprovvisti di contratto a tempo indeterminato.
La disposizione rimarrà in vigore fino al 31 dicembre 2016, così come la validità delle graduatorie a esaurimento, che verrà prorogata alla medesima scadenza.
Ma chi saranno i destinatari delle misure contenute nel decreto 101? Il ministro per la Funzione pubblica D’Alia, ieri, ha cercato di illustrare io possibili beneficiari del provvedimento, indicando che “gli interessati dalle nuove procedure saranno prorogati, mentre per gli altri i contratti scadranno secondo il singolo rapporto contrattuale, perché non ci possono essere ulteriori proroghe”.
Dunque, i contratti a termine in corso potranno essere prorogati proprio per consentire la stabilizzazione dei lavoratori interessati, per quanto ogni singolo ente non possa sforare i parametri di bilancio e di spesa per il personale , che per i Comuni si confermano al 40% del mancato esborso in buste paga ed emolumenti rispetto ai ritiri dell’anno precedente. Rimangono i divieti assoluti di assunzioni per chi non rispetta il Patto di stabilità così come per gli enti o società in house che spendono più del 50% delle uscite correnti in personale.
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