Le proposte correttive implicano altresì un’apertura di questa specifica forma contrattuale all’intero mondo lavorativo e non più soltanto a quello delle microimprese o delle pmi (così come previsto da una raccomandazione della Commissione europea del maggio 2003) con lo scopo di agevolare l’assunzione di giovani sia in vista dello svolgimento di un periodo formativo che di uno occupazionale vero e proprio. Fra i vari emendamenti, uno in particolare è stato pensato per fare maggiore chiarezza sulla procedura per l’erogazione dell’incentivo alle assunzioni giovanili, attraverso l’introduzione di termini perentori ai fini della concessione del bonus e, contestualmente, specificando il riconoscimento da parte dell’Inps delle agevolazioni seguendo l’ordine cronologico di presentazione delle domande, cui sia effettivamente succeduta la stipula del contratto.
Un’ulteriore specificazione attiene poi al settore dei contratti a termine senza tuttavia l’indicazione della causale, laddove si precisa che la durata del primo rapporto a tempo determinato “acausale” stabilita in 12 mesi risulta comprensiva anche dell’ipotetico periodo di proroga. Un nuovo incentivo arriva poi al mondo delle startup innovative attraverso la proposta di protrarre fino al 2016 gli incentivi fiscali che il decreto sviluppo bis (legge 221/2012) permetteva invece fino al 2015. Infine, in tema di occupazione dei disabili sono state prospettate maggiori risorse, ma soprattutto un maggiore riconoscimento in merito al rilevante apporto contributivo che gli stessi apportano al mercato lavorativo generale. Sono pronti infatti per il 2013 10 milioni di euro e altri 20 milioni per l’anno successivo. I datori di lavoro “pubblici e privati” saranno tenuti ad “adottare accomodamenti ragionevoli” come riconosciuti dalle Convenzioni Onu per garantire loro “la piena eguaglianza” con gli altri dipendenti.
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