C’è qualcosa di vero? O si tratta delle solite bufale date in pasto dai mezzi di comunicazione per scaldare i lettori su possibili selezioni negli enti pubblici?
Sicuramente, la recente ondata di bandi varati dalle varie amministrazioni dello Stato ha fatto sperare in una nuova stagione di concorsi pubblici, dopo il blocco degli anni scorsi, complice anche il prolungamento dei requisiti di molti lavoratori ormai prossimi alla pensione.
Così, nelle ultime settimane abbiamo visto l’attivazione di diverse procedure, tra tutte quella Ripam per 120 funzionari nei vari ministeri e, soprattutto, il concorso più atteso, quello all’Agenzia delle Entrate che ha messo in palio 892 posti da funzionari in svariate regioni, soprattutto del Nord Italia.
Ora, con le iscrizioni chiuse in entrambe le sfere predette, sembrava, per alcuni, fosse giunta l’ora di un concorso anche all’ente previdenziale. Con la nuova stagione del presidente Tito Boeri, che non si rifiuta a taccuini e telecamere a differenza di chi l’ha preceduto, a parere di alcune testate giornalistiche ra giunto il momento anche per rinfoltire i ranghi dell’Inps, in vista, chissà, di una possibile contro riforma Fornero, più volte annunciata, ma mai veramente arrivata sul tavolo della politica.
La notizia di un imminente concorso indetto dall’istituto pensionistico e assistenziale ha riempito le colonne dei giornali proprio in ragione dei 3mila pensionamenti dati per imminenti nelle fila dell’ente guidato da Boeri. Una frazione molto corposa di dipendenti che, seppur in parte andrà in qualche modo rimpiazzata.
Per questo, si è fatta largo l’ipotesi di un concorso pubblico per titoli ed esami di 2500 funzionari all’Inps, da svolgersi entro la fine dell’anno.
Un concorso che potrebbe battere i record di iscrizioni se davvero, come presupposto, dovesse accogliere anche i diplomati e laureati, da selezionare su tutto il territorio nazionale.
Possibile anche la scelta, a parere di chi ha lanciato la notizia, che l’Inps possa decidere per più di un bando attraverso cui realizzare il turnover dei dipendenti ormai pronti a vedersi riconosciuta la pensione proprio dallo stesso ente di welfare.
Peccato, però, che non si è fatta attendere la secca smentita dello stesso Inps, il quale non ha fatto mistero, anche sui social media, di giudicare le notizie apparse come frutto della fantasia e mai confermate dalla dirigenza dell’istituto. Insomma, al momento nulla è ufficiale ma rimane la speranza per tanti neo diplomati o freschi di laurea, che è quella delle 3mila uscite: se il numero dovesse trovare fondo di verità nei prossimi mesi, allora l’ipotesi del concorso “per necessità” tornerebbe di moda.
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