Concorsi Regione Siciliana, c’è l’intesa con il governo: sbloccate fino a 750 assunzioni

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Arriva un importante passo avanti per lo sblocco dei Concorsi Regione Siciliana, con la ratifica del nuovo accordo Stato-Regione che aprirà le porte all’assunzione di fino a 750 nuovi dipendenti. Questa decisione è destinata a colmare i vuoti d’organico che si sono accumulati a causa dei pensionamenti degli ultimi anni e al blocco delle assunzioni. La giunta regionale ha dato il suo via libera all’accordo durante la seduta del 16 ottobre scorso e ha anche approvato un piano di recupero pluriennale del disavanzo. Questa iniziativa, approvata anche dal Consiglio dei Ministri, comporterà il superamento di alcuni vincoli finanziari e rafforzerà il percorso di risanamento intrapreso dalla Regione Siciliana.

L’assessore all’Economia, Marco Falcone, ha commentato: “Grazie alla riforma dell’Accordo con lo Stato proseguiremo sul percorso di rigore contabile, ma al tempo stesso investendo sulla competitività della Regione grazie alle future campagne di concorsi che rimpolperanno uffici sempre più in sofferenza. Il tutto su basi di solidità finanziaria e ritrovata credibilità istituzionale, elementi che vanno nell’interesse dei cittadini e dell’economia isolana“. Questo accordo rappresenta un passo significativo verso un futuro più prospero e sostenibile per la Regione Siciliana, fornendo opportunità di lavoro e migliorando l’efficienza amministrativa.

Vediamo nei prossimi paragrafi le assunzioni sbloccate e cosa succederà nei prossimi anni.

Indice

Concorsi Regione Siciliana: perché si parla di sblocco

A causa della situazione di dissesto finanziario in cui versava la Regione, era stato siglato un accordo tra Stato e Regione in cui l’amministrazione siciliana si impegna al risanamento dei conti e che prevede alcuni blocchi alla spesa come quello delle assunzioni. Nel 2021 l’accordo era stato rivisto, con la previsione di un parziale sblocco delle assunzioni: tuttavia, il contingente di personale reclutabile era molto esiguo a causa dei vincoli inseriti nell’accordo. Per questo motivo il Presidente Schifani nell’agosto scorso aveva inviato una lettera al Ministro Giorgetti in cui si richiedeva un’ulteriore revisione per “rafforzare la capacità amministrativa anche dell’amministrazione regionale siciliana, in linea con le numerose disposizioni adottate dal governo per il rafforzamento delle amministrazioni centrali“.

La revisione è arrivata, e con l’approvazione del nuovo accordo si può finalmente sbloccare la questione delle assunzioni, per dare un po’ di respiro agli uffici e approvando i bandi per nuovi Concorsi Regione Siciliana.

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Concorsi Regione Siciliana: 750 nuove assunzioni

Secondo quanto previsto dal nuovo accordo per i prossimi Concorsi Regione Siciliana, le assunzioni del comparto non dirigenziale saranno effettuate sulla base della regola del turn over al 125 per cento dei pensionamenti nell’anno precedente per il triennio 2023-2025 e al 100 per cento a decorrere dal 2026. Per il personale con qualifica dirigenziale, le assunzioni sono effettuate sulla base della regola del turn over al 125 per cento dei pensionamenti nell’anno precedente per il biennio 2023-2024 e al 100 per cento a decorrere dal 2025.

Questo si traduce nella copertura di 750 posti già a partire dal prossimo anno. Si attendono quindi i bandi dei prossimi Concorsi Regione Siciliana che dovranno arrivare presto, vista la situazione di carenza d’organico in cui versa l’amministrazione regionale.

Siamo soddisfatti – afferma il presidente della Regione Renato Schifani – della proficua e costante interlocuzione con il Governo nazionale a partire dal ministro Giorgetti, portata avanti fin dal nostro insediamento, che sta portando risultati concreti e fondamentali cambiando in meglio la storia della nostra Regione. L’accordo varato oggi ci consentirà di riaprire la stagione dei concorsi, dando il via a centinaia di assunzioni, ringiovanendo così gli organici e dotando la Regione di professionalità che oggi mancano. Potremo finalmente far fare all’amministrazione il salto di qualità per affrontare le nuove sfide che ci attendono: dal Pnrr alla nuova programmazione, dalla transizione energetica a quella digitale. Nel contempo, lo Stato ci riconosce per quest’anno un trasferimento di 300 milioni di euro, aumentandolo rispetto ai 200 milioni del 2022, per compensare la maggiore compartecipazione della Sicilia alla spesa sanitaria“.

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Foto di copertina: iStock/578foot

Alessandro Sodano