Certificato di stabilità obbligatorio dal 2018, la proposta di Delrio

Nella prossima legge di stabilità il ministro vuole inserire l’obbligo del certificato di stabilità in tutti i contratti immobiliari

Redazione 12/07/17
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Il Certificato di stabilità dovrà essere obbligatorio in tutti i contratti di compravendita e di affitto, così come lo è già quello della Certificazione energetica. Questa è la proposta lanciata dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio, a seguito della recente crollo della palazzina a Torre Annunziata. Delrio vorrebbe inserirlo già nella prossima legge di stabilità, come annunciato in un’intervista a Repubblica.

La proposta di Delrio

Delrio ha ricordato come da vent’anni si cerchi di introdurre il fascicolo del fabbricato per certificare le condizioni statiche degli immobili in caso di lavori di ristrutturazione, trovando spesso parere negativo da parte dei proprietari immobiliari che, secondo il ministro, addurrebbero come giustificazione i costi economici delle verifiche ricadenti sulle famiglie.

Il Ministro ha però sottolineato che ora con il sisma bonus sia possibile fare le analisi delle condizioni statiche degli immobili, valido anche per i condomini e gli immobili a destinazione produttiva, con la possibilità di detrarre fiscalmente fino all’85 per cento della spesa sostenuta. Una soluzione per rendere appetibile con gli incentivi fiscali, secondo Delrio, l’analisi e l’adeguamento statico degli immobili, ma è necessario a questo punto un salto di qualità: l’obbligo del certificato di stabilità dal 2018 con risultati positivi sull’indotto economico per professionisti e aziende del settore.

I Periti Industriali: Sì al certificato di stabilità, ma associato al fascicolo del fabbricato

Sì al certificato di stabilità degli immobili, ma la proposta da sola non basta. Serve il Fascicolo del fabbricato per garantire un piano di sicurezza integrata. I periti industriali lo dicono da oltre un decennio, dimostrando che con questo strumento non solo è possibile ottenere una mappatura dell’intero sistema abitativo ma anche programmarne gli interventi necessari ai fini di una completa messa in sicurezza del patrimonio immobiliare italiano.

I dati del Consiglio nazionale dei periti industriali hanno il supporto scientifico di una ricerca commissionata nel 2012 al Politecnico di Milano che, andando oltre la semplice idea di Fascicolo del fabbricato, ha permesso di associare ad esso una serie di indici di efficienza (degrado, invecchiamento e documentazione), capaci di valutare lo stato documentale e soprattutto di conservazione di un immobile.

“In questo modo il libretto, che purtroppo torna alla ribalta solo in occasione di tragici eventi, – dice il CNPI – diventa non un nuovo documento da aggiungere a quelli esistenti come qualcuno pensa, ma uno strumento di misura dello stato dell’edificio e una certificazione sul suo stato di sicurezza. Quindi non solo un elenco dei dati ma un’elaborazione statistica degli stessi”.

Per approfondire segnaliamo

Il fascicolo del fabbricato

In Italia la richiesta di una maggiore trasparenza nella conoscenza di un edificio e del suo stato di fatto torna alla ribalta ogni qual volta si verifica un evento, naturale o meno, in cui una o più costruzioni subiscono danni con conseguenti perdite di vita umane. Lo strumento principe per certificare lo stato di una costruzione è il fascicolo del fabbricato, una sorta di carta d’identità che, nel corso del tempo, fornisce indicazioni, dettagliate e di sintesi, sull’edificio sia dal punto di vista tecnico sia amministrativo.L’opera, novità assoluta nel panorama della manualistica tecnica, spiega i contenuti e l’uso del fascicolo del fabbricato sia per l’ambito residenziale sia per strutture adibite a centri commerciali e uffici.Con un taglio pratico e operativo vengono illustrati gli indicatori dai quali partire per la redazione del documento, fornendo le linee guida per effettuare le indagini sullo stato di conservazione delle strutture (ispezioni, interventi di miglioramento sismico, esempi di messa in sicurezza) e anche l’impiego del fascicolo del fabbricato in un processo di progettazione e costruzione che preveda l’adozione del Building Information Modeling (BIM).Non manca una parte che tratta del modello BIM come fascicolo digitale tramite la definizione delle informazioni, la loro elaborazione, la storicizzazione dei dati e la connessione alle interfacce web attualmente disponibili.Al volume è associato il sito www.fascicolo-immobili.it  (online dal 28 febbraio 2017) dove i lettori potranno scaricare materiale esclusivo: i modelli del fascicolo del fabbricato e dell’opera personalizzabile, esempi di schede diagnostiche compilate e sullo stato degli edifici il modello digitale come archivio delle informazioni.Mario Claudio Dejaco, ingegnere, è ricercatore di Produzione Edilizia al Politecnico di Milano. Si occupa degli aspetti gestionali del processo e del prodotto edilizio, con particolare riferimento ai temi della organizzazione della manutenzione e dei costi del ciclo di vita, della predisposizione di libretto del fabbricato e del territorio. È autore di numerose pubblicazioni scientifiche.Sebastiano Maltese, ingegnere, professore a contratto al Politecnico di Milano. Ha conseguito il dottorato in Ingegneria dei Sistemi Edilizi con una ricerca sugli indicatori di prestazione tecnica ed economica degli edifici. Lavora principalmente nell’ambito della gestione delle informazioni per l’Asset Management con il BIM. È autore di svariati articoli scientifici.Fulvio Re Cecconi, ingegnere, professore associato di Produzione Edilizia, Si occupa di prestazioni di edifici e componenti nel loro ciclo di vita, di costi associati e, più in generale, di gestione del processo edilizio con particolare attenzione ai temi del construction management e dell’asset management. È autore di numerosi libri e articoli scientifici. 

Fulvio Re Cecconi, Mario Dejaco, Sebastiano Maltese | 2017 Maggioli Editore

25.00 €  23.75 €

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