Canone Rai, fuori dalla bolletta della luce nel 2024: come si pagherà dal prossimo anno

Il governo dovrà tenere fede agli impegni presi con l’Europa sulla rimozione degli “oneri impropri” dalle bollette.

Redazione 09/02/23
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Canone Rai via dalle bollette della luce dal 2024. Ad anticiparlo è stato il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, durante un evento elettorale della Lega a Roma.

Quest’anno io mi sono preso la responsabilità enorme, e ho preso un sacco di critiche chiaramente da tutti, perché siamo arrivati ed è rimasto in bolletta, se no saltava tutto, ma diventa chiaro che dalla bolletta il canone Rai dovrà uscire e quindi l’anno prossimo bisognerà trovare un altro strumento“. Queste le parole usate da Giorgetti, che non fornisce ulteriori dettagli ma sottolinea l’impegno del governo in questa direzione.

Impegno preso sia con i cittadini – l’eliminazione del canone Rai dalla bolletta era uno dei punti del programma della Lega – sia con l’Unione europea, che nell’ottica del PNRR aveva accettato la richiesta di cancellazione degli “oneri impropri” dai costi dell’energia.

La tassa per la detenzione di apparecchi radio-televisivi, 9 euro al mese per 10 mesi, era stata accorpata alle utenze elettriche da una riforma del 2015 voluta dall’ex premier Matteo Renzi con la Legge di Stabilità. Non ci sono ancora certezze su cosa succederà dal 2024, si pensa a nuove modalità di riscossione che possano impedire l’evasione, dovrebbe essere quindi essere escluso il ritorno al pagamento con le stesse modalità in cui avveniva prima del 2016.

Canone Rai: l’impegno del Governo con l’UE

Il governo si è impegnato, nell’ambito delle leggi annuali sulla concorrenza, a eliminare “eliminare l’obbligo per i fornitori di riscuotere oneri non collegati al settore dell’energia“. Questo è quanto scritto è infatti scritto nell’allegato di esecuzione al Consiglio Europeo sull’approvazione del PNRR italiano.

In sostanza, nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), l’Italia ha promesso all’Ue l’abolizione dell’obbligo per i venditori di elettricità di raccogliere tramite le bollette somme che non sono direttamente correlate con l’energia, o cosiddetti “oneri impropri“.

Dopo la crisi ucraina e il conseguente rincaro dei costi dell’energia, anche nell’ottica di una maggiore trasparenza nella spesa per le bollette, trovare un metodo alternativo di riscossione del canone Rai diventa quasi un obbligo nei confronti dei cittadini. Resta il problema del contrasto all’evasione: il canone Rai è stata una delle imposte più evase prima della sua introduzione nella bolletta della luce. Lo scorporo promesso all’Europa e che è stato riconfermato dal ministro Giorgetti dovrà quindi comportare l’introduzione di una nuova modalità di riscossione. Il ministro si è limitato a dire che “bisognerà trovare un altro strumento”, si attendono quindi ulteriori sviluppi.

La riforma Renzi sul Canone Rai in bolletta

La tassa sul possesso di un apparecchio tv e radio diffusione era stata rivista nel 2015 dall’allora premier Matteo Renzi, che aveva promosso e varato una riforma sul suo pagamento. Venne stabilito l’accorpamento del canone nella bolletta dell’elettricità secondo questi importi: 9 euro al mese per 10 mesi, per un totale di 90 euro. La norma è stata inserita nella Legge di stabilità 2016 (Legge 28 dicembre 2015, n. 208, commi da 152 a 164).

Nel 2016, anno in cui fu introdotto del canone in bolletta, il 41% in più delle famiglie versò l’imposta. L’incasso totale aggiuntivo (rispetto all’anno precedente) fu di oltre 420 milioni di euro. Ora, dal 2024, si dovrebbe tornare al versamento autonomo dell’imposta sul possesso dell’apparecchio radio-televisivo.

Di fatto quei 90 euro suddivisi in 9 euro per 10 mesi dovranno uscire dalla bolletta dell’elettricità e torneranno a essere riscossi a parte, come era stato prima del 2016. Resta da capire con quali strumenti: potrebbe essere necessaria una nuova modalità di riscossione volta a prevenire l’evasione.

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