La Suprema Corte ha ribadito che “questa Corte ha affermato in varie occasioni la legittimità dell’uso delle apparecchiature elettroniche denominate “telelaser” ai fini dell’accertamento della violazione dei limiti di velocità, indicandone solo la necessaria preventiva omologazione e l’uso da parte del personale addetto”.
E per il caso in questione ha precisato che “sussistevano tutte le condizioni per ritenere l’accertamento effettuato in conformità alla normativa vigente. Di conseguenza il relativo verbale poteva essere contestato solo con querela di falso, non essendo sufficienti ipotetiche e non provate ma solo prospettate condizioni di traffico che avrebbero reso inattendibile l’accertamento”.
Una sentenza che lascia sicuramente l’amaro in bocca agli automobilisti, che si trovano obbligati a pagare la sanzione e che in caso volessero presentare querela di falso dovrebbero ricorrere al tribunale competente munendosi di avvocato, quindi mettendo in conto spese economiche, tempi lunghi, ma senza certezza di risultato.
Il giudizio della Cassazione ha suscitato malumori anche presso l’associazione dei consumatori Adiconsum.
“Pur condividendo l’ osservanza delle norme, in questo caso quelle del codice della strada, dichiara Grazia Simone, Segretario Generale Adiconsum Toscana, Adiconsum difende il diritto alla difesa del cittadino. Deflazionare la giustizia mortificando la certezza del diritto e la tutela della difesa non rientra nei canoni di uno Stato democratico.”
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