Ape social domestici, colf e badanti: quali contratti, come funziona, domanda

Anticipare l’uscita dal mondo del lavoro per il personale domestico, inclusi quindi colf e badanti, è divenuto più semplice grazie alle novità contenute nella Legge di Bilancio 2018 (L. n. 205/2017). Questi ultimi, infatti, potranno accedere all’Ape sociale che, ricordiamo, è stata estesa per quest’anno per effetto del D.L. n. 4/2019 (cd. “Decretone), convertito con modificazioni in L. n. 26/2019. Si tratta, in particolare, di un particolare istituto che permette ai lavoratori che si trovino in particolari condizioni, di poter richiedere la pensione con un anticipo di 4 anni rispetto alla pensione di vecchiaia (67 anni), ossia a 63 anni, fermo restano le altre condizioni previste dalla legge di riferimento.

Ma non solo. Il personale domestico può contare sull’Ape sociale anche a seguito di scadenza di un rapporto di lavoro a termine, ossia in caso stato di disoccupazione. Ciò sarà unicamente possibile laddove:

  • nei 36 mesi precedenti la cessazione del rapporto, l’interessato abbia avuto un rapporto di lavoro della durata di 18 mesi;
  • l’interessato abbia concluso, da almeno tre mesi, di godere della NASpI.

> Speciale Riforma pensioni <

Cos’è l’Ape social

Si ricorda, brevemente, che l’Ape sociale è stata per la prima volta introdotta dall’art. 1, co. 179 della L. n. 232/2016 (Legge di Bilancio 2017). Si tratta di un sussidio economico rivolto ad alcune categorie di lavoratori meritevoli di una particolare tutela da parte del legislatore e che accompagna il pensionato fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia (pari a 67 anni per l’anno 2019).

> Speciale Ape social <

Ape social 2019: requisiti 

L’anticipo pensionistico può essere richiesto a condizione di aver raggiunto 63 anni di età. Inoltre è necessario:

  • aver maturato entro il 31 dicembre 2019 almeno 30 anni (o 36 anni di contributi per i lavori gravosi), a seconda della categoria di appartenenza, con un massimo di 2 anni di sconto per le donne;
  • aver cessato l’attività lavorativa;
  • essere residenti in Italia;
  • essere privo di una pensione diretta in Italia o all’estero;
  • maturare una pensione di vecchiaia di importo non inferiore a 1,4 volte l’importo della pensione minima dell’INPS (710 euro circa).

Chi ha diritto all’Ape social 

Ma chi sono i lavoratori che possono avanzare domanda di Ape sociale. Sostanzialmente la legge ha individuato specifiche categorie che versano in condizione disagiate e che meritano di poter andare in pensione con qualche anno di anticipo rispetto ai requisiti ordinari. Nello specifico stiamo parlando di:

  • disoccupati;
  • invalidi (superiore o uguale al 74%);
  • caregivers (soggetti che assistono parenti disabili da almeno sei mesi. Sono inclusi il coniuge o un parente di primo grado, parente o affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti);
  • addetti a mansioni cd. gravose (contenuti nel Decreto 18 aprile 2018).

> Legge 104: pensione anticipata per chi assiste disabili <

Ape social spetta anche a domestici, colf, badanti

Ora, ad aggiungersi all’elenco sopra riportato vi sono anche i lavoratori domestici che siano in stato di disoccupazione a seguito della scadenza del contratto a termine. In quest’ultimo caso, però, il legislatore pone due condizioni fondamentali:

  • nei 36 mesi precedenti la cessazione del rapporto il dipendente abbia avuto un periodo di lavoro di almeno 18 mesi;
  • abbia concluso, da almeno tre mesi, di godere della prestazione di disoccupazione NASpI.

Si specifica, al riguardo, che i 36 mesi che devono essere conteggiati a ritroso per individuare i 18 mesi di lavoro dipendente, decorrono dalla data di scadenza del rapporto di lavoro a tempo determinato da ultimo svolto al momento della domanda di verifica delle condizioni di spettanza dell’Ape sociale. Non è necessario che i 18 mesi siano continuativi. A tal fine, infatti, si tiene conto di quanto risulta dalle comunicazioni obbligatorie, ossia dai singoli Unilav.

Quanto alla seconda condizione, è necessario aver fruito della NASpI per l’intera sua durata e non aver perduto lo status di disoccupazione nei successivi tre mesi dal termine della indennità di disoccupazione stessa. Pertanto, non possono fruire dell’Ape sociale i lavoratori domestici che non abbiano fatto domanda di NASpI pur avendone i requisiti o che non abbiano maturato i requisiti richiesti per l’accesso alla disoccupazione indennizzata.

Ape social lavoratori domestici: come fare domanda 

La domanda di Ape sociale può essere presentata all’INPS esclusivamente al termine della fruizione totale della NASpI. Inoltre, è necessario aver maturato, entro il 31 dicembre 2019:

  • 63 anni d’età;
  • 30 anni di contributi.

Ai fini operativi, gli interessati non dovranno allegare alcuna documentazione alla domanda. L’INPS, infatti, verificherà direttamente la sussistenza di un contratto di lavoro a termine e la relativa data di scadenza sulla base della denuncia obbligatoria.

Trascorsi tre mesi dal termine della NASpI e dopo aver raggiunto il requisito anagrafico e contributivo, i lavoratori domestici possono inoltrare domanda di accesso all’Ape sociale.

Ape social: sconto contributivo per donne con figli

Si ricorda, infine, che le donne con figli possono accedere all’Ape sociale con uno sconto di un anno di contributi per ogni figlio, fino a un massimo di due anni. Quindi, ad esempio, chi ha due figli può accedere all’Ape sociale con 63 anni d’età e 28 anni di contributi.

Consigliamo il volume:

CCNL Colf e Badanti

Il volume fornisce il commento dettagliato ai principali articoli del CCNL Colf e badanti, rinnovato per il 2019 grazie all’accordo del 15 gennaio 2019 sui minimi retributivi, chiarendo le motivazioni e la ratio della disciplina concordata tra le parti.

Pierpaolo Masciocchi | 2019 Maggioli Editore

19.00 €  18.05 €

Daniele Bonaddio

Laureato nel 2011 presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro in Economia Aziendale, svolge ormai da diversi anni la professione di redattore presso numerose testate giornalistiche online, occupandosi di temi riguardanti il diritto del lavoro e della previdenza sociale. Ha f…Continua a leggere

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento