Anagrafe dei conti correnti: arriva il fisco senza segreti

Redazione 25/03/13
Ci siamo, l’anagrafe dei rapporti finanziari, pensata dalla legge n.214 del 22 dicembre è pronta. Le prime cifre che verranno valutate dall’amministrazione finanziaria riguarderanno proprio tale periodo di imposta, che verranno sottoposti alla verifica e selezione da parte dell’amministrazione con la finalità di cominciare una attività di controllo nei riguardi, verosimilmente, di quelli che risulteranno aver dichiarato un reddito troppo basso rispetto alle movimentazioni e alle disponibilità risultanti.

L’obiettivo reale che sta dietro a questo percorso è la volontà di rivelare anche mediante l’uso l’impiego del redditometro quelle situazioni reddituali che non sono compatibili rispetto ai dati finanziari e particolare attenzione sarà rivolta anche a chi, svolgendo una attività soggetta agli studi di settore, risulterà non aderire con i parametri stilati da Gerico. 

Dunque inizia a concretizzarsi una linea di accertamento condivisibile, almeno a livello concettuale, ma che presenta l’interrogativo del reale utilizzo e delle problematiche che potrebbero provenire in merito ai periodi di imposta 2009 e 2010, anni sottoposti all’indagine del nuovo redditometro, ma senza il supporto delle nuove comunicazioni periodiche dei dati di natura finanziaria.

In questo modo si va formando il mosaico delle nuove ipotesi illustrato dal decreto legge n.201 del 2011 (convertito nella l. 214/2011) nel quale erano dichiarati alcuni principi validi, nella fattispecie, per gli accertamenti rivolti alle persone fisiche; infatti si affermava l’obbligo, in capo agli intermediari finanziari, di trasmissione periodica all’anagrafe tributaria delle movimentazioni che hanno riguardato i rapporti in essere e di ciascuna informazione riguardante i suddetti rapporti necessaria ai fini dei controlli fiscali, nonché dell’importo delle operazioni.

Le informazioni trasmesse sono impiegate dall‘amministrazione finanziaria per l’elaborazione da parte della stessa, sulla base di specifici parametri selettivi di specifiche liste di contribuenti a maggior rischio di evasione. La finalità, tra l’altro, non è solo fiscale ma anche “sociale” in quanto le informazioni che giungono  all’amministrazione finanziaria possono essere usate per la verifica dei dati Isee.

La domanda a cui rispondere è che tipologia di attività concreta e nei riguardi di chi può effettuare la verifica l’Agenzia delle Entrate e, per questa finalità saranno i dati che verranno comunicati. Ad almeno una parte di tali questioni si può fornire un chiarimento controllando il contenuto del provvedimento e il rispettivo allegato.

Redazione

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