All’inizio si trattò della nascita dell’euro. Poi, negli ultimi tempi, da quando abbiamo imparato a familiarizzare con la parola spread, la buona reputazione dell’Europa si è offuscata agli occhi di buona parte dell’opinione pubblica del Vecchio Continente, non solo italiana. Ma che l’Europa, fortunatamente, non sia presente solo per imporci continui sacrifici finanziari (vedi, da ultimo, il Fiscal Compact) è dimostrato, tra le altre cose, anche dalla buona notizia giunta il 19 settembre dalla Commissione europea: secondo quanto dichiarato dal Commissario Ue alla politica regionale, Johannes Hahn, sarebbero pronti 670 milioni di euro per le zone terremotate di Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto colpite dalle due gravi scosse del 20 e 29 maggio scorso.
Si tratta della somma più alta finora mai messa a disposizione per un disastro naturale dal Fondo di Solidarietà dell’Unione europea, a partire dalla sua istituzione ormai dieci anni fa, nel 2002. Per il terremoto di L’Aquila, il 6 aprile 2009, era stato deciso lo stanziamento di fondi Ue per circa 500 milioni di euro.
L’ultima parola spetta a questo punto all’Autorità di Bilancio europea, cioè al Parlamento e Consiglio Ue, che dovranno dare l’avallo per la rettifica necessaria del bilancio europeo.
Il 92% (pari a 616 milioni di euro) dei fondi sono destinati all’Emilia-Romagna, la Regione in assoluto più colpita per danni materiali e vittime (tutte emiliane), particolarmente nelle Province di Reggio-Emilia, Modena, Bologna e Ferrara. La priorità è la copertura dei costi per ripristinare le infrastrutture essenziali, la fornitura di alloggi e servizi di soccorso (sono decine di migliaia le persone che hanno perso la propria casa) e la protezione dell’importante patrimonio culturale della Regione.
“Dobbiamo aiutare questa Regione altamente produttiva a rimettersi in piedi”, ha affermato il Commissario Hahn, che ha parlato di tale evento sismico come di un “disastro epocale”. È dovuto l’occhio di riguardo anche all’impatto economico del disastro, che ha colpito un’area non vastissima ma dove si concentra l’1% della produzione del Pil dell’Italia. L’auspicio del Commissario è che i fondi siano sbloccati “entro la fine dell’anno o l’inizio del 2013”.
Il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, nominato anche Commissario per la ricostruzione, ha espresso soddisfazione per l’aiuto europeo: “L’Europa ha riconosciuto l’importanza strategica della nostra Regione per tutta l’economia italiana, valutando con la necessaria gravità i danni provocati dal terremoto a migliaia di famiglie, imprese, beni culturali”. E assicura: “Sapremo gestire questi fondi, come ogni risorsa destinata alla ricostruzione, con la trasparenza e l’efficienza necessarie in questa difficile fase per la nostra comunità”.
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