Pensione futura: come calcolarla e cosa aspettarsi

Redazione 02/06/25

Ogni lavoratore si chiede a un certo punto se la futura pensione sarà sufficiente a mantenere uno stile di vita adeguato. Per avere un’idea chiara di quanto spetterà una volta arrivati a questo traguardo, è utile effettuare una simulazione con un calcolatore pensionistico, che permette di stimare l’importo sulla base dei contributi versati e dell’età.

Non basta, però, affidarsi solo ai numeri: è altrettanto importante informarsi e pianificare con attenzione il proprio percorso verso la pensione.

Per tale ragione, se vuoi ottenere una panoramica più chiara, richiedi una consulenza pensionistica personalizzata a un esperto.

Indice

A quanto ammonterà la pensione futura?

Avere un’idea chiara di quanto si percepirà di pensione rispetto allo stipendio è fondamentale per pianificare al meglio il proprio futuro. In linea generale, più anni di contributi si accumulano, più alta sarà la percentuale dello stipendio che verrà garantita dalla pensione.

Con 46 anni di contributi si può contare su un assegno pensionistico pari a circa il 70% dello stipendio. Con 40 anni, la percentuale scende al 60%, mentre con 30 anni si arriva intorno al 48%, cioè meno della metà della retribuzione. Questi numeri mostrano quanto sia importante non sottovalutare la questione previdenziale.

Come effettuare il calcolo?

Per sapere con precisione a quanto ammonterà la pensione esistono diversi strumenti. uno dei più semplici è il simulatore online gratuitoLa mia pensione futura” presente sul portare INPS, che offre una stima dell’importo sulla base dei contributi versati e dell’età anagrafica.

Questo faciliterà molto il controllo su quanto effettivamente si prenderà una volta in pensione. Se al momento in cui si visiona il cedolino le cifre sono troppo divergenti, chiedi il ricalcolo della pensione con MiaPensione, così da verificare la correttezza dei contributi accreditati, individuare eventuali periodi mancanti o anomali e cercare una soluzione.

Quando si può andare in pensione?

Per accedere alla pensione esistono due modalità principali: la pensione di vecchiaia e quella anticipata. Entrambe prevedono requisiti diversi e influenzano in modo significativo l’importo dell’assegno pensionistico.

In generale, prima si va in pensione, più basso sarà l’importo ricevuto, per due motivi principali: si accumulano meno contributi e si riduce il coefficiente di trasformazione che permette il calcolo della pensione.

La pensione di vecchiaia prevede che chi ha almeno un anno di contributi prima del 1° gennaio 1996 possa accedere con 20 anni di contributi e 67 anni di età. Per chi ha iniziato a versare i contributi dopo quella data, è necessario anche che l’importo della pensione sia almeno pari a 1,5 volte l’assegno sociale.

La pensione anticipata, invece, consente di uscire dal lavoro indipendentemente dall’età anagrafica, purché si abbiano 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, o 41 anni e 10 mesi per le donne. In questo caso, la pensione viene calcolata con il sistema misto o retributivo. Chi ha iniziato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996 può accedere a 64 anni con 20 anni di contributi, ma solo se l’importo della pensione è almeno pari a 2,8 volte l’assegno sociale (1.409,13 euro nel 2023).

Conoscere questi criteri è fondamentale per scegliere il momento giusto per il pensionamento.


Foto copertina: istock/Chainarong Prasertthai

Redazione