Manovra 2019 approvata: tutte le novità sul pacchetto pensioni

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Il 30 dicembre 2018 la Camera ha approvato definitivamente la Legge di Bilancio 2019, entrata ufficialmente in vigore dal 1° gennaio 2019. La “manovra del popolo” presta particolare attenzione al capitolo pensioni: dalla pensione di cittadinanza all’introduzione di quota 100, passando per il taglio alle pensioni d’oro.  Ma non solo. È stato previsto anche nuovo meccanismo di rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici, per il triennio 2019-2021.

Ma andiamo per ordine e vediamo nel dettaglio tutte le novità sul pacchetto pensioni contenute nella Manovra 2019. Ecco come cambia il sistema previdenziale italiano dal 2019.

Consulta lo speciale Legge di bilancio 2019

Manovra 2019 approvata: Fondo pensione di cittadinanza

Come preannunciato da qualche mese a questa parte, il governo ha istituito un fondo denominato “Fondo per la revisione del sistema pensionistico attraverso l’introduzione di ulteriori forme di pensionamento anticipato e misure per incentivare l’assunzione di lavoratori giovani” (noto come “Pensione di cittadinanza”, con una dotazione pari a:

  • 968 milioni di euro per l’anno 2019;
  • a 8.336 milioni di euro per l’anno 2020;
  • a 8.684 milioni di euro per l’anno 2021;
  • a 8.153 milioni di euro per l’anno 2022;
  • a 6.999 milioni di euro per l’anno 2023;
  • e a 7.000 milioni di euro a decorrere dall’anno 2024.

In sostanza, tutti i pensionati che vivono in condizioni si assoluta povertà, riceveranno un’integrazione fino a 780 euro mensili. In altri termini, chi riceve una pensione di 400 euro per esempio, riceverà 380 euro in più, per arrivare all’importo di 780 euro che è l’importo di povertà stabilita dall’Eurostat.

Manovra 2019 approvata: quota 100

L’altra misura cardine del pacchetto pensioni è la tanto discussa “quota 100”. A tal fine, il comma 256 della Legge di Bilancio istituisce il “Fondo per la revisione del sistema pensionistico attraverso l’introduzione di ulteriori forme di pensionamento anticipato e misure per incentivare l’assunzione di lavoratori giovani”, con una dotazione pari a:

  • 3.968 milioni di euro per l’anno 2019;
  • 8.336 milioni di euro per l’anno 2020;
  • 8.684 milioni di euro per l’anno 2021;
  • 8.153 milioni di euro per l’anno 2022;
  • 6.999 milioni di euro per l’anno 2023;
  • 7.000 milioni di euro a decorrere dall’anno 2024

Per poter usufruire della nuova flessibilità in uscita, è necessario maturare un’età minima. Infatti, per chiedere la quota 100 bisogna aver maturato almeno 62 anni di età insieme ad almeno 38 anni di contributi. Non è dunque possibile calcolare la quota 100 a qualsiasi età, ma è necessario comunque avere almeno 62 anni.

Manovra 2019 approvata: rivalutazione automatica pensioni

Dal 1° gennaio 2019, e fino al 2021, entra in vigore una nuova disciplina della perequazione automatica (o indicizzazione) dei trattamenti pensionistici. Si prevedono aliquote decrescenti, relative ai trattamenti pensionistici di importo complessivo fino a 9 volte il trattamento minimo, come di seguito indicato:

  • 100% (come attualmente previsto) per i trattamenti pensionistici il cui importo complessivo sia pari o inferiore a 3 volte il trattamento minimo INPS;
  • 97% (in luogo dell’attuale 95%) per i trattamenti pensionistici il cui importo complessivo sia superiore a 3 volte e pari o inferiore a 4 volte il predetto trattamento minimo;
  • 77% (in luogo dell’attuale 75%) per i trattamenti pensionistici il cui importo complessivo sia superiore a 4 volte e pari o inferiore a 5 volte il trattamento minimo;
  • 52% (in luogo dell’attuale 50%) per i trattamenti pensionistici il cui importo complessivo sia superiore a 5 volte e pari o inferiore a 6 volte il trattamento minimo;
  • 47% (in luogo dell’attuale 45%) per i trattamenti pensionistici il cui importo complessivo sia superiore a 6 volte e pari o inferiore a 8 volte il trattamento minimo;
  • 45% per i trattamenti pensionistici il cui importo complessivo sia superiore a 8 volte e pari o inferiore a 9 volte il trattamento minimo e 40% per i trattamenti di importo complessivo superiore a quest’ultimo limite.

Manovra 2019 approvata: taglio alle pensioni d’oro

Sempre dal 1° gennaio 2019, e per la durata di 5 anni, è stato introdotto un contributo di solidarietà per i pensionati che ricevono un assegno molto elevato. La riduzione scatta per le pensioni eccedenti la soglia di 100mila euro lordi annui, mediante l’applicazione di specifiche aliquote, crescenti per specifiche fasce di importo, i cui risparmi confluiranno in appositi fondi presso l’INPS e gli altri enti previdenziali interessati.

A decorrere dal 2019 (e fino al 2023) le aliquote di riduzione saranno pari al:

  • 15% per la quota di importo da 100.001 euro a 130.000 euro;
  • 25% per la quota da 130.001 euro a 200.000 euro;
  • 30% per la quota da 200.001 euro a 350.000 euro;
  • 35% per la quota da 350.001 euro a 500.000 euro;
  • 40% per la quota eccedente i 500.000 euro.

Rimangono escluse da tale disposizione:

  • le pensioni di invalidità;
  • i trattamenti pensionistici riconosciuti ai superstiti e i trattamenti riconosciuti a favore delle vittime del dovere o di azioni terroristiche.

 

 

 

Daniele Bonaddio

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