In Autostrada a 150 km orari: i motivi del No alla proposta leghista

Redazione 14/11/18
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Riprende quota, dopo il suo primo ingresso con il progetto Lunardi del 2001, l’ipotesi di elevare il limite di velocità in Autostrada a 150 km orari. La manina responsabile di questa proposta è stata quella della Lega, con un’idea rilanciata e formulata dal presidente della commissione trasporti della Camera, Alessandro Morelli (Lega).

Ma c’è chi dice no. Ad esempio l’Associazione sostenitori della polizia stradale (Asaps).

L’ipotesi di elevare a 150 chilometri orari il limite di velocità in autostrada “non porterà concretamente nessun vantaggio, ma comporterà solo svantaggi: più consumi, più inquinamento, più rischi di incidenti e inutili e spesso inesistenti guadagni di tempo“.  È il commento lapidario di Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, l’associazione sostenitori della Polstrada.

Ripercorriamo la paternità della proposta e i motivi per cui l’Associazione sostenitori polizia stradale ribadisce il suo forte No.

In Autostrada a 150 km orari: chi ha fatto la proposta?

Ma a chi è venuta in mente l’idea di aumentare i limiti di velocità nelle Autostrade, portandoli a 150 km orari? La proposta è del presidente della commissione Trasporti della Camera, Alessandro Morelli. Salviniano convinto, sta per formalizzare la proposta. “Il ragionamento — spiega — è che gli strumenti di sicurezza stradale, attivi e passivi, hanno fatto tanti e tali passi avanti negli ultimi decenni per cui ha poco senso mantenere in vigore quei limiti oggi che i rischi sono connessi a comportamenti diversissimi”.

La proposta consiste nel “consentire di arrivare a 150 km all’ora sulle tratte autostradali di massima sicurezza, e cioè quelle coperte da tutor, con tre corsie per ciascun senso di marcia e asfalto drenante». Tutto ciò per avere un traffico più scorrevole, tempi di percorrenza più rapidi per tutti… e poi, vogliamo dirlo? La libertà di muoversi, fatta salva la sicurezza, in maniera meno legata”.

In Autostrada a 150 km orari: è già previsto in alcuni casi

Ad oggi l’articolo 142 del Codice della Strada prevede già la possibilità di elevare il limite a 150 km in particolari condizioni di sicurezza sulle autostrade a tre corsie. La decisione dovrebbe essere presa dagli enti proprietari o concessionari delle autostrade, ma non l’hanno mai fatto.

Ecco cosa dice l’articolo: “sulle autostrade a tre corsie più corsia di emergenza per ogni senso di marcia, dotate di apparecchiature debitamente omologate per il calcolo della velocità media di percorrenza su tratti determinati,(13) gli enti proprietari o concessionari possono elevare il limite massimo di velocità fino a 150 km/h sulla base delle caratteristiche progettuali ed effettive del tracciato, previa installazione degli appositi segnali, sempreché lo consentano l’intensità del traffico, le condizioni atmosferiche prevalenti ed i dati di incidentalità dell’ultimo quinquennio.

Comunque, secondo quanto afferma l’Asaps, nessuna concessionaria lo ha elevato, non ravvisando le condizioni di sicurezza indicate dal Codice.

Vediamo ora tutti i motivi per cui Asaps dice no all’innalzamento della velocità massima in Autostrada a 150 km orari.

In Autostrada a 150 km orari: non si guadagna tempo e si fanno più incidenti

Di fatto con questa riedizione del vecchio progetto Lunardi (2001) non si guadagnerà assolutamente tempo – dice Biserni – perché è dimostrato che a una elevazione del limite anche di soli 10 chilometri (di più per 20 chilometri) aumenterebbero parallelamente i sinistri, magari anche di lieve entità, ma che causerebbero più frequenti code e rallentamenti. E i 20 chilometri orari in più nel tratto Milano-Rimini farebbero guadagnare poco più di 15 minuti”. Certo un guadagno, ma non così grande quanto possiamo pensare.

In Autostrada a 150 km orari: più inquinante

La differenza da 130 a 150 km/h, afferma l’Asaps, comporta un aumento percentuale della velocità di solo il 15%, ma l’energia accumulata aumenta del 33 per cento.

Un esempio? L’energia da riassorbire a 130 km/h e pari a 130×130=16.900 punti. A 150 è pari a 150×150=22.500 punti, +33%. Lo spazio di frenata è pure diverso.  A 130 con strada asciutta ci servono 93,14 metri a 150 ce ne servono 124,01. Con strada bagnata a 130 ci servono 130,40 metri. A 150 ce ne servono 173,71.

In Autostrada a 150 km orari: sanzioni squilibrate

In merito poi alle sanzioni applicate, “tenuto poi conto del 5% di tolleranza sul misurato, calcola Biserni, “con questa modifica si verificherà la situazione assurda che chi corre fino a 200 chilometri orari di media se la caverà con appena 169 euro di sanzione e solo tre punticini di prelievo, come per un sorpasso irregolare di lieve entità, come accendere gli abbaglianti quando non è consentito”.

Infatti tenuto conto del 5% di tolleranza sul misurato, avremo:

200 – 5%=190 e saremo entro i 40 km oltre il limite.

Ecco in sintesi la nuova scheda dei limiti e delle rispettive sanzioni:

  • Fino a 157 km/h nessuna sanzione.
  • Fino a 167 km/h (di media!) 41 euro e 0 (zero punti)
  • Fino a 200 km/h (di media!) 169 euro e appena 3 (tre) punti.
  • Fino a 221 km/h (di media!) 532 euro e 6 (sei) punti
  • Oltre 221 km/h (di media!) 828 euro e 10 punti.

Per quanti andranno alla media di 200 km/h i 3 punti persi saranno un’inezia rispetto a un corredo di 26 punti in dotazione al 90% dei patentati.

Redazione

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