Pensioni e Legge di Stabilità 2017: chi sono i nuovi beneficiari

Redazione 13/12/16
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La legge di Stabilità da ultima approvata è foriera di novità interessanti in campo pensionistico: sono diverse, infatti, le modifiche apportate al regime inaugurato dalla Legge Fornero, più austero e rigido rispetto a quello che oggi ci viene prospettato.

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Analizziamo, dunque, come la legge di stabilità 2017 ha inciso in materia di pensioni.

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Pensione anticipata: categorie ampliate

Le categorie di contribuenti suscettibili di pensionamento anticipato risultano ampliate dal provvedimento de quo.

Ape: tutti coloro che abbiano maturato 20 anni di contributi e abbiano compiuto 63 anni d’età (contro i 66 anni e 7 mesi necessari ex l. 92/2012) possono ottenere un anticipo pensionistico il cui costo sarà rateizzabile in 20 anni. Questo non coincide con l’indennità pensionistica, ma ad una mera percentuale del suo ammontare: quanto più sarà ingente la somma percepita in anticipo, tanto più la pensione sarà gravata da una penalizzazione maggiore. La stessa, inoltre, sarà decurtata anche della somma dovuta ad una assicurazione obbligatoria per il rischio di premorienza del pensionato.

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Ape aziendale: i lavoratori dipendenti “in esubero” a seguito di crisi o ristrutturazioni aziendali potrà offrire la propria uscita volontaria dall’organico in cambio di un trattamento pensionistico anticipato del tutto sostenuto, in termini di costi, dall’impresa: liquidabile anche in un’unica soluzione, la somma in questione risulta più conveniente e incentivante rispetto a quella del “prepensionamento” introdotto dalla Legge Fornero. Anche gli strumenti convenzionali ne escono rafforzati: dipendente e impresa potranno decidere il quantum dell’anticipazione, oltre che l’eventualità di spartirsi l’onere economico della stessa.

Ape sociale o agevolata: a differenza delle precedenti, il trattamento erogato in questo caso corrisponde effettivamente a quello pensionistico, non ammontando solo ad una sua percentuale, ma avendo il tetto massimo previsto nella somma di 1500 euro (salvo integrazioni a proprie spese).

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Le categorie beneficiarie sono tassativamente individuate:

– Disoccupati con almeno 30 anni di contributi, che non percepiscano ammortizzatori sociali (da almeno 3 mesi) e il cui rapporto di lavoro sia cessato per licenziamento collettivo, per giusta causa o tramite risoluzione consensuale nell’ambito di una procedura di conciliazione;

– Lavoratori con almeno 30 anni di contributi, invalidi almeno al 74%;

– Lavoratori con almeno 30 anni di contributi che abbiano accudito per almeno 6 mesi un familiare disabile grave convivente (coniuge o parente di 1°grado).

– Lavoratori con almeno 36 anni di contributi che per almeno 6 anni di vita lavorativa abbiano svolto attività gravose: l’elenco previsto dal d.lgs. 67/2011 è ampliato da nuove mansioni lavorative (gli operai dell’edilizia, dell’industria estrattiva e del settore conciario, i macchinisti, il personale viaggiante, gli infermieri, i camionisti, gli assistenti di persone non autosufficienti, le maestre d’asilo, i facchini, gli spazzini, gli addetti alle pulizie). Agli stessi è riconosciuta la facoltà di continuare a svolgere attività lavorative, purchè non sia superato il reddito massimo di 8’000 euro l’anno.

Pensione anticipata quota 41: le stesse categorie di lavoratori beneficiarie dell’Ape sociale, se “precoci”, quindi possedenti almeno 12 mesi di contributi da lavoro accreditati prima del compimento del 19° anno di età, possono pensionarsi con 41 anni di contributi senza alcuna penalizzazione (contro 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, previsti per la pensione anticipata ordinaria).

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Opzione donna ex L. 243/2004: la possibilità di pensionamento per le lavoratrici con 35 anni di contributi, di 57 anni e 3 mesi d’età per le dipendenti, 58 anni e 3 mesi per quelle autonome, è stata estesa: le stesse, infatti, dovranno aver maturato i requisiti entro il 30/07/2016 (contro lo stringente 31/12/2015). L’ammontare pensionistico, rispettivamente di 12 e 18 mensilità, è penalizzato dal metodo interamente contributivo.

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Cumulo gratuito: la rivoluzionaria novità della Legge di stabilità 2017 consiste nell’opportunità di beneficiare del cumulo contributivo senza effettuare la ricongiunzione (ovvero il trasferimento di tutti i contributi versati in un unico fondo a titolo oneroso), e senza subire quindi il penalizzante calcolo contributivo. Inoltre, l’utilità del cumulo, ovvero quella di maturare l’anzianità contributiva mediante il computo complessivo dei versamenti operati sia in fondi privati che all’Inps, è estesa anche alla categoria dei liberi professionisti e ai fini di pensione anticipata, di vecchiaia, d’inabilità, ai superstiti.

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