Unioni Civili, 4 mesi dopo la Legge Cirinnà: come rispondono i Comuni?

Redazione 28/09/16
Scarica PDF Stampa
Sono trascorsi 4 mesi da quando è stata approvata la legge Cirinnà che disciplina l’unione civile tra persone dello stesso sesso e le convivenze di fatto tra soggetti etero.

Per saperne di più vai allo speciale UNIONI CIVILI: COSA CAMBIA CON LA LEGGE CIRINNA’

Grazie alla Legge Cirinnà il numero delle unioni civili  in Italia ha raggiunto dei buoni risultati e tra i vari comuni Milano è la città italiana in cui più si è usufruito dell’istituto giuridico in questione con 26 unioni omossessuali e 128 etero, situazione opposta nelle città di Campobasso e Aquilia con nessuna richiesta.

Cerchi un avvocato? Confronta subito i preventivi dei nostri migliori esperti. È gratis!

Ricordi cosa prevede la Legge Cirinnà?

Per la prima volta in Italia è presente un istituto legislativo che tutela le coppie omosessuali che vogliono unirsi civilmente. È diverso dal matrimonio regolamentato dall’articolo 29 della Costituzione, ma i diritti e i doveri previsti si possono equiparare a questo. Precisamente la coppia deve indicare:

  • il regime patrimoniale se è in comunione o in separazione dei beni;
  • un indirizzo di residenza comune
  • se assumere un cognome comune o affiancare il proprio con quello del partner

Le parti unite civilmente assumono medesimi diritti e doveri e dall’unione ne deriva l’obbligo all’assistenza morale e materiale e alla coabitazione; le parti sono tenute a contribuire ai bisogni del partner.

L’unione civile non prevede l’obbligo di fedeltà e la possibilità di adottare eventuali figli del coniuge.

Il nuovo istituto legislativo prevede che le parti possono decidere di sciogliere l’accordo e il giudice può riconoscere a uno dei conviventi il diritto agli alimenti proporzionalmente alla durata dell’unione.

Se desideri approfondire la disciplina delle coppie di fatto e delle unioni civili, puoi consultare:

Unioni civili e convivenze di fatto L. 20 maggio 2016, n. 76

Dopo un travaglio lungo trent’anni, l’Italia si è data una regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e delle convivenze “di fatto” omo ed eterosessuali con L. 20 maggio 2016 n. 76 (G.U. 21 maggio 2016, n. 118).La disciplina si era ormai resa necessaria a seguito della condanna da parte della Corte Edu e dei moniti rivolti al legislatore da parte della Corte costituzionale. La presente opera è frutto della collaborazione di esperti del diritto di famiglia, dei diritti umani, di costituzionalisti e comparatisti.Il risultato è un’analisi lucida e approfondita dei nuovi istituti, ma anche una guida di valore operativo:• alle modalità di costituzione e di scioglimento delle unioni• alle cause impeditive e di nullità;• agli obblighi dei contraenti;• al regime patrimoniale;• agli effetti legali e ai diritti dei conviventi di fatto;• ai diritti post mortem dei conviventi superstiti;• alla procreazione e all’adozione;• ai contratti di convivenza (di cui è riportato un esempiopratico).L’opera risulta così uno strumento particolarmente prezioso per gli studiosi e i professionisti che si avvicinano alla nuova disciplina.

A cura di Marilena Gorgoni | 2016 Maggioli Editore

Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento