A distanza di 2 mesi dalla pubblicazione della legge, facciamo un quadro riassuntivo su quali sono i diritti e i doveri delle coppie di conviventi secondo la nuova normativa.
Per approfondire si consiglia il seguente E-book:
Conviventi? Ecco il nuovo contratto di convivenza
Si ricorda, in via preliminare, che i diritti e gli obblighi previsti dalla Legge Cirinnà non sono subordinati in via esclusiva alla registrazione della convivenza della coppia all’anagrafe del Comune di residenza.
Infatti, la Legge è valida anche per le convivenze di fatto non registrate formalmente secondo questo sistema.
Per quanto, invece, riguarda la registrazione anagrafica questa facilita la prova della convivenza, ed è necessaria solo in caso si voglia stipulare un contratto di convivenza.
Tale contratto, che ricordiamo non è necessario per il riconoscimento dei diritti previsti dalla Legge Cirinnà, serve a regolare con maggiore precisione le “modalità di contribuzione alle necessità della vita in comune“, anche in caso di eventuale separazione.
Chi può firmare un contratto di convivenza?
Possono firmare un contratto di convivenza cittadini maggiorenni che facciano parte di coppie sia eterosessuali (in alternativa al matrimonio) che omosessuali (in alternativa all’unione civile).
Per saperne di più sull’argomento si consiglia anche:
Unioni civili e convivenze di fatto L. 20 maggio 2016, n. 76
Dopo un travaglio lungo trent’anni, l’Italia si è data una regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e delle convivenze “di fatto” omo ed eterosessuali con L. 20 maggio 2016 n. 76 (G.U. 21 maggio 2016, n. 118).La disciplina si era ormai resa necessaria a seguito della condanna da parte della Corte Edu e dei moniti rivolti al legislatore da parte della Corte costituzionale. La presente opera è frutto della collaborazione di esperti del diritto di famiglia, dei diritti umani, di costituzionalisti e comparatisti.Il risultato è un’analisi lucida e approfondita dei nuovi istituti, ma anche una guida di valore operativo:• alle modalità di costituzione e di scioglimento delle unioni• alle cause impeditive e di nullità;• agli obblighi dei contraenti;• al regime patrimoniale;• agli effetti legali e ai diritti dei conviventi di fatto;• ai diritti post mortem dei conviventi superstiti;• alla procreazione e all’adozione;• ai contratti di convivenza (di cui è riportato un esempiopratico).L’opera risulta così uno strumento particolarmente prezioso per gli studiosi e i professionisti che si avvicinano alla nuova disciplina.
A cura di Marilena Gorgoni | 2016 Maggioli Editore
28.00 €
Coppie conviventi: ecco i nuovi diritti e doveri
Le coppie conviventi che sono così costituite, che abbiano stipulato un contratto di convivenza o meno, oggi possono godere di una serie di diritti.
Partner inabile
Nel caso in cui il partner viene dichiarato inabilitato, il convivente può essere nominato tutore o amministratore di sostegno, e può visitare il partner in carcere o in ospedale prestando assistenza in caso di malattia e acquisendo voce in capitolo per quanto riguarda il trattamento terapeutico.
Morte del partner
Qualora subentri il decesso del convivente intestatario del contratto di affitto, il partner può subentrare nel contratto e rimanere nell’immobile. Oltre a ciò, se il convivente deceduto era proprietario della casa, il partner può continuare a vivere nella dimora per un periodo proporzionale alla durata della convivenza.
Risarcimento del danno
Al convivente spetta il risarcimento del danno, similmente a quanto previsto per marito e moglie, in caso di morte del partner in caso di infortunio sul lavoro o altro fatto illecito.
Partecipazione agli utili
Infine, il convivente di fatto che lavora all’interno dell’impresa del partner ha diritto a una partecipazione agli utili e agli incrementi dell’azienda. Non è invece attualmente concesso ai conviventi di stipulare il fondo patrimoniale.
In merito, invece ai doveri dei conviventi previsti dalla Legge Cirinnà è importante ricordare cosa succede in caso di separazione della coppia.
Versamento degli alimenti
Il giudice, su richiesta di uno degli ex conviventi, può infatti stabilire l’obbligo al versamento degli alimenti. Tale obbligo è però valido solo se l’ex partner versa in stato di bisogno.
Richiesta di mantenimento
Rispetto a quanto accade per le coppie sposate, non è possibile richiedere il “mantenimento”: gli alimenti sono relativi solo alla necessità di sopravvivenza dell’ex partner e sono quindi inferiori in importo al mantenimento. L’obbligo di versamento degli alimenti è inoltre a tempo determinato e viene fissato in misura proporzionale alla durata della convivenza.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento